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Il teatro greco: architettura funzionale

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Il teatro greco di Siracusa
Il teatro greco di Siracusa
Il teatro greco di Siracusa
Il teatro greco di Siracusa

Il teatro è una forma d’arte che affonda le radici nella storia, traendo la sua origine nell’antica Grecia. Ovviamente questa espressione artistica aveva bisogno di un luogo dove poter essere espressa e svolta. E qui veniamo al tema di questo post. Vedrete che rimarrete stupiti di come il teatro greco fosse un’esperienza globale dove tutti gli elementi della drammaturgia erano collegati tra loro. L’edifico nel quale avvenivano le rappresentazione doveva essere per prima cosa funzionale al suo scopo. In secondo piano restava l’aspetto estetico. La sua struttura quindi è prima di tutto conseguenza del luogo e delle condizioni dello spettacolo. L’edificio teatrale greco era all’aperto e senza copertura, costituito da tre parti principali.

La prima era la cavea, il luogo da dove si guardava, costituito dalle gradinate per gli spettatori e disposto a semicerchio attorno all’orchestra (la seconda parte). Delle scalette attraversavano verticalmente la cavea, dividendola in più parti a forma di cuneo. Uno o più corridoi invece la tagliavano orizzontalmente consentendo la distribuzione delle persone. I sedili per il pubblico inizialmente erano di legno, ma a seguito di crolli furono sostituiti con gradinate di pietra. Al centro della cavea c’era l’orchestra, circondata da un canale che serviva come scolo per l’acqua piovana. Ai lati presentava due accessi (parodos) che consentivano l’ingresso del pubblico e che furono dotati di porte a partire dal III secolo a.C. Attraverso questi ingressi prendeva anche posto all’interno dell’orchestra il coro. Infine dietro all’orchestra c’era la scena. In origine si trattava di una costruzione provvisoria, prima realizzata in legno e poi in pietra.

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La scena si sviluppò nel corso degli anni, si dotò di un palcoscenico rialzato e di una fronte con porticato a colonne per caratterizzare l’ambiente. Delle quinte girevoli su pali permettevano i vari cambiamenti di scena. Di solito di trattava di sfondi con paesaggi o zone della città, poi si realizzarono anche degli impianti più articolati come macchine teatrali, scene rotanti e piattaforme mobili. In fondo il concetto di queste tre parti è lo stesso che troviamo anche nei moderni teatri. Lo spettacolo teatrale vero e proprio era un’opera d’arte totale. Le recite erano organizzate in occasione di alcune feste pubbliche e costituivano il momento più importante. Pensate che le rappresentazioni duravano anche quattro giorni interi, dalla mattina alla sera. Gli autori dei drammi venivano giudicati da una commissione che in nome della popolazione decretava il vincitore.

Il teatro di Dioniso ad Atene

Le rappresentazioni avvenivano all’aperto, di giorno, ed erano composte da canto, ballo, musica, recitazione, costumi, maschere e scenari. Un vero mix di generi che oggi faticheremmo a capire, così abituati ormai a una divisione specifica tra balletto, opera, concerto … Gli attori greci dovevano saper passare dal recitativo al canto senza interruzione e ciò richiedeva una certa bravura. Inoltre dato che portavano una maschera, era anche il linguaggio del corpo a comunicare emozioni, atteggiamenti e sentimenti. Le maschere servivano ad accentuare l’espressività e a farsi vedere meglio dal pubblico, che poteva anche distare più 20 metri dal palco. Proprio a questo scopo, dal V secolo a.C. gli attori indossarono inoltre anche dei calzari con zeppe. Ciò li rendeva più imponenti e più visibili dal pubblico.

Ma chi andava a teatro? qual’era il pubblico? In effetti era molto vario e costituito dall’intera popolazione. Durante le recite, per consentire la partecipazione, venivano interrotte tutte le altre attività pubbliche e private. Pensate che la perdita della giornata lavorativa era risarcita ai cittadini più poveri con un gettone di presenza. Come se oggi pagassimo il biglietto per il cinema o il teatro alle classi meno abbienti. Certamente questo denota un’attenzione nei confronti della cultura che oggi stentiamo a vedere nei nostri stati moderni. Una curiosità: il teatro greco più antico e più importante è quello di Dioniso ad Atene di cui oggi possiamo ammirare solo pochi resti.

Continua l’esplorazione

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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