San Giovanni Battista, Caravaggio

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San Giovanni Battista
Caravaggio, San Giovanni Battista

Il San Giovanni Battista è un soggetto che ritroviamo spesso in Caravaggio. Tra le versioni più famose vi ricordo quella dei Musei Capitolini, quella della Nelson Gallery di Kansas City e quella della Galleria Corsini di Roma. Il Santo è colui che battezzò Gesù di Nazareth e la sua vita venne completamente dedicata alla predicazione. Qui San Giovanni Battista è più giovane rispetto agli altri dipinti realizzati da Caravaggio e potrebbe sembrare un pastore qualsiasi fermatosi a riposare. Lo vediamo infatti disteso su un grande drappo rosso che è il suo mantello, simbolo di martirio. Il piede sinistro del giovane è appoggiato su un tronco tagliato, mentre il rispettivo braccio è adagiato sul drappo rosso che ricopre un sedile improvvisato, forse su delle rocce. La mano destra è aggrappata all’altro braccio, aiutando Giovanni a sostenere la lunga canna che tiene con la mano sinistra.

È quasi completamente nudo, tranne che per il telo bianco che nasconde l’inguine coprendo il fianco sinistro e scendendo sulla coscia destra. Lo sguardo pensieroso è rivolto verso di noi, mentre alla sua destra un ariete è occupato a brucare dei germogli della vite che si arrampica sulle rocce dello sfondo. Dell’ambiente in cui è immersa la scena riusciamo a scorgere poco, forse l’artista lo ha solo abbozzato, la luce irrompe dalla parte sinistra del quadro, illuminando il corpo di Giovanni. Una curiosità: nel dipinto, sul limite del bordo inferiore, l’artista ha inserito due piante di tasso barbasso, che ricorrono spesso nell’opera di Caravaggio nei soggetti d’arte sacra e che sono simbolo di morte. L’immagine dell’ariete è inusuale e sostituisce l’agnello che siamo abituati a vedere più spesso nella raffigurazione del Battista.

Il dipinto fu uno degli ultimi realizzati da Caravaggio e insieme a una Maddalena e a un altro San Giovanni, costituiva parte del bagaglio che l’artista portò con sé di ritorno a Roma dopo aver viaggiato tra Napoli e Malta. Il pittore contava di farne dono a Scipione Borghese, suo grande estimatore, in cambio dell’aiuto per ottenere la grazia papale: l’artista infatti era fuggito da Roma con una condanna capitale a suo carico per aver ucciso un giovane in circostanze ancora oggi misteriose. Di quest’opera vi invito a cogliere l’eccezionale invenzione compositiva che ci appare e ci cattura in tutta la sua languida sensualità.

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Letture consigliate

➡ Caravaggio. L’opera completa, Sebastian Schütze http://amzn.to/2oMQwdr
➡ Caravaggio, Maurizio Calvesi http://amzn.to/2pASeP5
➡ Caravaggio segreto. I misteri nascosti nei suoi capolavori, Costantino D’Orazio http://amzn.to/2pfB1Of

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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