
Questa tavola è forse una delle opere più originali realizzate da Van Eyck. Il dipinto La Madonna del cancelliere Rolin proviene dalla cappella di San Sebastiano nella cattedrale di Autun, comune della Francia centro-orientale, da dove fu rimosso nel 1793. Successivamente entrò nelle collezioni del Louvre e in quel periodo venne persa la sua cornice originale. Con essa si perse anche la firma dell’artista e la data precisa in cui fu realizzato il dipinto. Ritroviamo Nicolas Rolin, il committente dell’opera, ritratto in modo molto realistico al suo interno. Anche se proveniva da una famiglia modesta, Rolin diventò un avvocato e fu nominato cancelliere della Borgogna e del Brabante nel 1422. Questo successo fu dovuto alla fiducia riposta in lui da parte dei due duchi di Borgogna, Giovanni e Filippo il Buono.
Se ti piace il blog, seguilo anche su Twitter 👇👇👌
Analizziamo il dipinto
L’origine dell’opera è motivata dal profondo legame di Rolin nei confronti della cattedrale di Autun in cui erano sepolti i suoi antenati e dove da piccolo era stato battezzato. In qualità di committente ricco e illuminato, il cancelliere fu cliente dei più rinomati artisti del tempo tra cui Rogier Van der Weyden e il nostro Jan van Eyck. All’epoca non era solamente pittore di corte, ma anche valletto al servizio del Duca, con uno stipendio annuo di tutto rispetto. L’artista raffigura il cancelliere inginocchiato davanti alla Vergine con Bambino. La sua figura ostenta ricchezza, come si vede dal vestito di broccato d’oro foderato di pelliccia, tradendo il desiderio d’essere ammirato come un dignitario d’alto rango.
Pensate che da alcune analisi effettuate sul dipinto è emersa la traccia di un borsello appeso alla cintura di Rolin, poi cancellato dal pittore. Forse perché riferimento troppo esplicito alla ricchezza del cancelliere. Al centro dell’opera c’è un’apertura divisa in tre arcate che simboleggia la Trinità oltre la quale vediamo un giardino, una città costruita sulle sponde di un fiume e campi coltivati fino all’orizzonte. Da un lato Rolin, rappresentato su un inginocchiatoio coperto con un panno di velluto finemente lavorato. Dall’altro la Vergine con il Bambino che è seduta su un trono di marmo e indossa un mantello ricamato e ornato di pietre preziose. Una curiosità: Van Eyck fu uno dei primi artisti a utilizzare la pittura a olio contribuendo poi alla sua diffusione come tecnica preferita da molti altri pittori.
Continua l’esplorazione
Se vuoi sapere di più sugli artisti fiamminghi clicca qui.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui
C.C.