
Questa di fronte a voi è una celebre opera di Ingres, considerato uno dei maggiori esponenti della pittura neoclassica, dove tutta la tradizione classica del nudo femminile viene sintetizzata e rielaborata dal pittore.
Il dipinto raffigura un’odalisca distesa nel letto di un harem mentre si fa vento con un ventaglio di piume. Le odalische erano giovani fanciulle vergini che facevano da cameriere alle concubine e alle mogli del sultano. Se erano brave a danzare, abili nella musica e graziose nei modi potevano aspirare a salire la scala sociale giungendo al matrimonio con il sultano. Cosa poteva far sognare il borghese europeo dell’Ottocento, più della figura elegante e sensuale dell’odalisca? Sarà un tema stabile che attraverserà tutto il XIX secolo.
Se ti piace il blog, metti un like alla pagina Facebook 👇👇👀
Dipinta in Italia nel 1814 per la sorella di Napoleone, la tela tradisce le influenze di Raffaello. Lo possiamo notare dai lineamenti del volto e dal turbante “rubato” alla Fornarina. Ma vediamo anche traccia dei pittori manieristi italiani. Lo si capisce dalle evidenti sproporzioni anatomiche del soggetto. Infatti, quando l’opera fu esposta per la prima volta a Parigi nel 1819, i critici non persero l’occasione di far notare gli errori anatomici presenti nella curva disegnata dal dorso della donna che pareva provvista di tre vertebre in più. Ingres non aveva esitato a piegare i caratteri fisici della modella per perseguire le sue esigenze di espressività della forma. Per rendere il corpo della donna maggiormente sensuale e sinuoso, capace di accompagnarsi perfettamente alla concezione statuaria del pittore.
La Grande Odalisca: sintesi tra forma e sensualità del corpo ritratto
Un’altra caratteristica straordinaria dell’opera che la rende totalmente innovativa per quanto riguarda il nudo femminile, è la magistrale sintesi tra la forma e la sensualità del corpo ritratto di schiena della donna con l’espressione del suo sguardo mentre si volta a guardare lo spettatore. Tale accostamento ci rapisce, ci desidera, ma non per un ammiccamento erotico, il suo preciso compito è quello di reclamare la nostra attenzione su di sé per esaltare la bravura del pittore stesso. È il compiacimento dell’arte di Ingres che trova la sua esaltazione anche nell’attenzione alla qualità delle stoffe, ai dettagli del panneggio su cui è posata l’odalisca, al narghilè ai suoi piedi e al ventaglio con le penne di pavone. Tutto contribuisce a esaltare la perfezione del corpo nudo della donna e, con esso, lo stile del pittore.
Continua l’esplorazione
Ti è piaciuta l’opera? scrivimi tutte le tue impressioni dei commenti e leggi gli altri articoli sull’artista.
C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui