
Oggi vi porto con me in un viaggio nell’arte etrusca. Antica popolazione italica per certi versi ancora molto misteriosa. La tomba François di Vulci sarà il tramite che ci permetterà di esplorare l’arte etrusca. Una tomba in cui dei, eroi e familiari sono insieme per accompagnare il defunto nell’aldilà. Come sempre le tombe ci dicono molto delle civiltà passate e in questo caso vedremo come l’esaltazione delle glorie familiari vada a braccetto con quelle dello stato. Vedremo quindi pitture storiche nelle quali compaiono personaggi mitologici accanto a figure reali. La tomba François di Vulci racchiude episodi del passato mitico a cui si ricollegano le origini della famiglia del committente e le vittorie militari del passato. Un vero mix.
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La tomba
La struttura della tomba è a pianta ipogeica, ovvero sotterranea, con vani ai quali si accede grazie a un lungo corridoio. Una porta ci permette l’accesso a un’anticamera rettangolare con tre piccole camere per i membri meno importanti della famiglia. Sul lato opposto a quello della porta d’ingresso si apre il cosiddetto tablino. Luogo a pianta quadrata adibito al ricevimento degli ospiti. In fondo al tablino si trova la stanza principale, decorata sulle pareti a finti marmi, in cui riposano i membri più importanti della famiglia. Sia l’anticamera che il tablino sono inoltre decorati con pitture di vario tema. I molti membri della famiglia sono rappresentati con delle toghe destinate alle cerimonie trionfali. Vicino a loro vediamo personaggi mitologici come Nestore e Fenice, antichi saggi del mondo omerico, che illuminano gli antenati con le loro virtù.

In un’altra scena abbiamo invece violente battaglie realmente avvenute e duelli mitologici come quello tra i figli di Edipo, Eteocle e Polinice. Storia greca e storia etrusca si mescolano. Tra tutte le figure spicca Vel Saties, membro della famiglia, che gli studiosi considerano il ritratto intenzionale a figura intera più antico d’Europa. Un vero record per Vulci. Nell’insieme queste scene sono molto affollate, ma ci riservano dei dettagli mirabili e una straordinaria forza narrativa. Non solo, questi affreschi sono un esempio anche dal punto di vista tecnico. Le figure infatti non sono semplicemente macchie di colore racchiuse da linee di contorno. Acquistano profondità grazie al chiaroscuro reso mediante tratteggi e velature di colore più intenso.

La profondità viene inoltre suggerita da due fasce decorate, sopra e sotto l’affresco, che imitano, illusionisticamente, finte architetture geometriche. Abbiamo quindi a che fare con una tecnica pittorica complessa ed evoluta per una tomba etrusca della fine del IV secolo a.C. Una tomba che ci spiega come la gerarchia familiare fosse rispettata anche nel trapasso e ci illustra il gusto degli etruschi che amavano mescolare, mito, storia e glorie familiari, storie leggendarie e immagini dei committenti.
Continua l’esplorazione …
Scopri di più sulla civiltà etrusca!
C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici che potete trovare qui.