La Cappella Sistina, voluta da papa Sisto IV della Rovere, sorse al posto dell’aula Magna, risalente all’età medievale, in cui il papa svolgeva alcune delle sue funzioni istituzionali. Inizialmente Sisto IV si servì dell’ambiente medievale, ma nel 1477 decise di ristrutturarlo completamente. I lavori edili terminarono nel 1481, quando il pontefice, per la decorazione delle pareti, convocò una squadra di straordinari pittori. Si trattava di Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, aiutati dalle rispettive botteghe. Gli affreschi rappresentano, nella parete sinistra, le Storie di Mosè, tratte dall’Antico Testamento e, sulla parete di destra, le Storie di Cristo, prese dal Nuovo Testamento.
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Anche le finte tende al di sotto delle scene bibliche fanno parte delle pitture quattrocentesche e le ventotto immagini tra le finestre, rappresentanti i primi pontefici della storia della Chiesa, ritratti a figura intera.
Durante la decorazione della cappella diversi papi si succedettero, ma a uno in particolare viene dato il merito d’aver scelto l’artista che completò in maniera grandiosa il progetto partito da Sisto IV. Giulio II il papa definito “terribile” per il coraggio e la determinazione nello svolgere il suo ruolo, affidò a Michelangelo il compito di affrescare la volta della cappella sostituendo un cielo stellato. L’idea del papa era quella di riportare Roma agli antichi splendori. Sempre Michelangelo, tra il 1535 e il 1541, realizzò il Giudizio Universale distruggendo tre affreschi quattrocenteschi di Perugino.
La Cappella Sistina oggi
Oggi la cappella si presenta come un vasto ambiente completamente decorato e diviso in due parti da una cancellata marmorea. L’aula, illuminata da dodici finestre, ha un pavimento di tipo cosmatesco, cioè realizzato con una miriade di tessere marmoree che formano motivi svariati e fantasiosi.
Pensate che in questo straordinario ambiente si riunisce ancora oggi il collegio dei cardinali per l’elezione del papa, che avviene senza interruzioni dal 1492. Attualmente la cappella è visitata da 5 mila visitatori al giorno. Il sudore e il calore della pelle sono una minaccia alla conservazione dell’ambiente per cui la temperatura e l’umidità vengono tenute costantemente sotto controllo. Gli ultimi restauri svolti tra il 1980 e il 1994 hanno stupito studiosi e amanti dell’arte perché sono riusciti a riportare alla luce colori e dettagli che la patina scura del tempo aveva nascosto per secoli.
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C.C.