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Maurits Cornelis Escher, piccola guida per conoscere l’artista

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Maurits Cornelis Escher

Maurits Cornelis Escher

Quando pensiamo a Maurits Cornelis Escher (17 giugno 1898 – 27 marzo 1972)  ci viene in mente una combinazione di elementi fantastici e matematici. E moltissimi di voi avrete visto, anche da vicino, le sue opere. Questo perchè negli ultimi anni è diventato una vera icona pop e le mostre su di lui si sono moltiplicate. Ma chi era esattamente? Autore di stampe olandese, era Escher specializzato sopratutto nelle tecniche della xilografia e della litografia. Dopo gli studi di architettura infatti si dedicò alla formazione da incisore all’accademia di Haarlem, sotto l’influsso di Jesserun de Mesquita. Le sue prime stampe avevano come soggetto paesaggi rurali e cittadini, realizzati con uno stile particolare, ma pur sempre naturalistico. Dal 1923 al 1935 abitò a Roma e fece numerosi viaggi in Italia e in Spagna.

Il paesaggio italiano fu, fino al 1937, l’ispiratore principale delle sue litografie e incisioni su legno. L’artista stesso ricorderà gli anni italiani come i migliori della sua vita. Lascerà l’Italia per la Svizzera perchè assolutamente ostile al fascismo, salito al potere con Mussolini. Le opere di questi anni sono contraddistinte dal virtuosismo tecnico e da una resa realistica che utilizza però angoli visuali insoliti e dettagli singolari. Ma dalla metà degli anni Trenta cambiarono molte cose. Escher si dedicò sempre di più alle cosiddette “visioni interiori”, come amava definirle l’artista. Introdusse la ripartizione regolare della superficie piana secondo motivi realistici, ispirata ai mosaici moreschi. Ne nacquero complessi disegni dove ritroviamo ripetute figure di animali, uccelli o pesci, ma anche rettili.

Maurits Cornelis EscherUn artista tra arte e scienza

Escher inoltre si servì di forme geometriche che frequentemente furono alla base di stampe di un’estrema raffinatezza tecnica. Qui Escher diede il meglio di sé creando le illusioni spaziali, le metamorfosi e le serie infinite. La componente bizzarra, che aumentò dal 1940, fece avvicinare Escher al surrealismo, se proprio ci fosse la necessità di mettere un’etichetta. Abbiamo in mente tutti le sue vedute di strani edifici immaginari nei quali l’artista fece uso delle illusioni ottiche. Ad esempio per realizzare scale che sembrano scendere e salire allo stesso tempo. Queste opere interessarono molto matematici e psicologi che si occupavano di percezione visiva. Nel corso degli ultimi anni in effetti, la sua opera servì sempre più spesso di illustrazione a trattati scientifici riguardanti la matematica, la geologia, la psicologia della percezione e la fisica.

Maurits Cornelis Escher
M.C. Escher, Relatività

Nel 1964 le stampe di Escher vennero esposte ad Amsterdam in occasione del Congresso Internazionale di Matematica. Quasi costituissero un ponte tra arte e scienza, espressione di una bellezza nata da regole matematiche e scientifiche ben precise. L’artista ebbe molti legami con l’universo scientifico. Fece amicizia con molti matematici come ad esempio Bruno Ernst che scrisse su di lui un libro: lo specchio magico di Escher. Non male per un ex studente per nulla dotato in matematica! Dagli anni Sessanta le opere di questo straordinario e visionario artista ottennero sempre più successo, specialmente tra i giovani. Alcuni infatti consideravano le sue immagini un veicolo ulteriore, insieme all’uso di droghe allucinogene, per raggiungere l’espansione della mente. Non stupisce quindi il fatto che Mick Jagger chiese al maestro olandese di creare la copertina di un album dei Rolling Stone. Escher, forse poco legato agli hippie e alla controcultura, rifiutò.

Solo coloro che tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile.

Maurits Cornelius Escher

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Ti piace Escher? hai mai visto delle sue opere dal vivo? scrivimi tutto nei commenti e leggi gli altri post dedicati all’artista.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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