La Deposizione dalla Croce è considerato uno dei più grandi capolavori di Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi. L’opera fu commissionata da Girolamo Vittrice per la cappella di famiglia in S. Maria in Vallicella a Roma. I francesi sequestrarono il dipinto nel 1797 per esporlo nel Museé Napoleon di Parigi. Unico fra i quadri di Caravaggio a essere sottratto alle chiese della capitale, venne restituito nel 1817, entrando a far parte della collezione dei Musei Vaticani. L’artista anche nella scelta e realizzazione del soggetto, mescola da subito le carte in tavola, proponendo un’opera completamente inedita.
L’analisi del dipinto
Infatti il dipinto non riproduce né il Seppellimento, né la Deposizione di Cristo nel modo tradizionale, in quanto non è rappresentato nel momento in cui viene calato nella tomba. L’artista coglie l’attimo in cui, alla presenza delle pie donne, Cristo viene posato da Nicodemo e Giovanni sulla pietra tombale con cui verrà chiuso il sepolcro. Intorno al corpo di Cristo vediamo quindi la Madonna, Maria Maddalena importante seguace di Gesù. L’apostolo Giovanni, l’amico Nicodemo e Maria di Cleofa, cugina o sorella della Madonna. È un quadro enorme e drammatico, incentrato sulla grande figura di Cristo in primo piano, sorretto a fatica, che con il braccio destro tocca la lastra del sepolcro. Dietro di lui la Madonna e Maddalena piangono, a destra Maria Cleofa spalanca le braccia al cielo con un urlo disperato.
In primo piano vediamo Nicodemo che si volta verso di noi con uno sguardo severo, come a volerci rimproverare per il male che l’umanità ha fatto a Cristo. Osservate il volto solcato dalle rughe o le gambe di Nicodemo, quanta cura nei dettagli anatomici. Lo sfondo è completamente nero e dell’ambientazione emerge solo qualche roccia, una pianta in basso a sinistra e lo straordinario spigolo del coperchio del sepolcro che sembra bucare la tela per venire verso di noi. In questa splendida opera, Caravaggio ha saputo unire il suo profondo naturalismo con una monumentalità classica esaltata dai gesti solenni. Questo rivela l’ispirazione ad artisti come Raffaello e Michelangelo che l’autore ritrasse nel volto di Nicodemo, unica figura a guardare verso di noi.
Continua l’esplorazione
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Letture consigliate
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C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui
Mi è piaciuto: avete fatto un buon lavoro. Mike m