Riscoperto nell’Ottocento, poi dimenticato nel Novecento e solo recentemente tornato alla ribalta, anche grazie ad alcune mostre di cui una realizzata pochi anni fa. Sto parlando di Bernardino Luini, pittore milanese, ritenuto uno dei più importanti seguaci di Leonardo che con il suo stile unico e rivoluzionario influenzò molti artisti. Si sa veramente poco della vita di questo pittore, a partire dalla data di nascita, ipotizzata tra il 1460 e il 1490. Probabilmente nacque a Dumenza, un piccolo paese sul Lago Maggiore ai confini con il Canton Ticino. Anche la formazione e la prima attività del pittore sono controverse. Molte opere una volta a lui attribuite ora non lo sono più e, viceversa, negli ultimi decenni gli sono stati attribuiti nuovi dipinti. Ma queste oscillazioni hanno pochi elementi di certezza, rendendo Luini un artista ancora molto misterioso.

Un artista di successo
Ad ogni modo la produzione di questo pittore è ampia e questo ci fa pensare che la sua carriera sia stata di successo. In effetti dipinse tanto e su supporti diversi: affreschi e quadri da cavalletto. Aspetto particolare che lo differenzia dagli altri allievi di Leonardo che non si applicarono a tecniche diverse.
Molte incertezze, ma un punto di partenza lo abbiamo e questo è la Madonna col Bambino in Trono tra due angeli musicanti affrescata a Chiaravalle nel 1512, di tradizione lombarda con sfumature leonardesche. A partire da questo periodo Luini entra in contatto con Zenale, un altro pittore lombardo con cui intreccerà un rapporto d’amicizia e di lavori condivisi nel corso degli anni.
Luini è autore di numerosi cicli ad affresco, sia a Milano, sia in residenze periferiche. Parallelamente realizzò anche una vasta serie di Madonne che gli diedero onori e celebrità successivamente, nell’Ottocento romantico. Si tratta di opere molto vicine allo stile leonardesco, ma anche influenzate dall’arte di Solario, pittore veneziano seguace di Leonardo.
L’artista si stabilì e lavorò principalmente in area lombarda, tra Milano e le città e i territori circostanti. Ma almeno due viaggi nella sua vita li fece. Il primo lo portò a Est, in Veneto, attorno al 1510. Il secondo, verso il 1520, avvenne quando Luini si recò a Roma al seguito di Leonardo e Andrea Solario.

Un “Raffaello” lombardo?
Questo pittore si dedicò anche a molti temi diversi. Oltre ai soggetti religiosi, Luini infatti si dedicò anche alla realizzazione di opere a tema mitologico come Cefalo e Procri, un ciclo di affreschi oggi conservato alla National Gallery di Washington. Costituisce una delle prime e più estese raffigurazioni di un tema classico nell’Italia settentrionale. Il racconto riguarda il principe Cefalo e la principessa Procri, il cui breve matrimonio finì quando la sposa venne uccisa dal marito. Il soggetto moralizzatore avverte delle terribili conseguenze della gelosia.
Ma qual’è la caratteristica peculiare di questo artista? Luini adattò lo stile di Leonardo a un gusto più conservatore, limitando le soluzioni innovative e rivoluzionarie introdotte dal maestro. Aggiunse più sentimento ai suoi soggetti e questo sicuramente contribuì alla sua popolarità.
Questo pittore ebbe anche un importante laboratorio che gestì sempre in prima persona. Alcuni dei suoi allievi e copisti però volgarizzarono il suo stile trasformandolo quasi in una parodia di Leonardo. Lo vediamo in opere nelle quali i chiaroscuri sono esagerati e i sorrisi e gli sguardi dei volti troppo svenevoli e artificiosi.
Oggi se vogliamo conoscere meglio questo artista possiamo andare nella milanese accademia di Brera che conserva diverse opere di Luini. Oppure fare un viaggio a tappe soffermandoci nelle chiese lombarde in cui si trovano molti dei suoi affreschi e pale d’altare. Ovviamente altre opere sono disperse tra i più importanti musei del mondo.
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C.C.
Bravo, ho un quadro da sottoporle.