Figura sdraiata, Francis Bacon

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Figura sdraiata, Francis Bacon
Francis Bacon, figura sdraiata

L’arte dell’inglese Francis Bacon è sempre stata in grado di turbare e sconvolgere lo spettatore. Con il suo particolare linguaggio pittorico l’artista disfaceva e contorceva volti e corpi creando protuberanze e deformazioni inquietanti. Le sue figure sono esseri provenienti da un incubo visionario e l’artista stesso disse un giorno le seguenti parole.

Vorrei che i miei dipinti dessero l’idea che un essere umano li avesse attraversati come un serpente, lasciando un segno della presenza umana e una traccia di memoria di eventi passati come un serpente lascia la sua scia.

Solitamente i dipinti di Bacon rappresentano figure isolate e disperate, inserite in uno spazio stretto simile a una gabbia, un po’ come avviene proprio in quest’opera.

Protagonista del dipinto è una figura sdraiata su di un lettino realizzata a testa in giù e con una visuale prospettica molto deformata, inserita in uno spazio privo di dettagli fatta eccezione per un interruttore alla parete, sulla destra. L’artista iniziò a rappresentare delle figure sdraiate su un letto con il trittico Tre studi per una crocifissione datato 1962 in cui Bacon si avvicinò al corpo umano dal punto di vista della sua visione pessimista dell’esistenza, segnata dall’inevitabilità della morte. La fisicità dei corpi rappresentati dall’artista sembra infatti sottintendere la vulnerabilità stessa della natura umana, il tutto realizzato con una pittura figurativa che, in un periodo in cui l’astrazione prevaleva nel mondo dell’arte, voleva dire andare decisamente controcorrente. Bacon non dipinse mai modelli dal vivo usando invece la memoria e il suo archivio fotografico personale come fonti principali da cui attingere per creare le proprie opere.

Figura sdraiata

La composizione di Figura sdraiata dimostra uno dei punti di forza di Bacon, vale a dire il dialogo con i maestri che lo hanno preceduto come Cimabue, Velázquez, Rembrandt, Poussin, Van Gogh e Picasso. Evocando inoltre le figure del manierismo attraverso la rappresentazione del corpo visto di scorcio dalla testa alle gambe.
Le opere di questo artista furono talmente nuove che per molti anni pubblico e critica si chiesero se considerarlo come un egocentrico in cerca di fama o come un pittore tra i più significativi della Gran Bretagna. Francis Bacon, vissuto attraverso la distruzione di due guerre mondiali, è andato al di là della realtà visiva. Per riflettere la condizione umana, la violenza istintiva nella nostra natura, l’isolamento esistenziale e l’idea d’essere minacciati. Bacon ci offre una nuova immagine dell’uomo che sembra incarnare l’angoscia di un’intera epoca.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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