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La Venere di Willendorf

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Venere di Willendorf

Non sappiamo con precisione quando o perché sono state create le prime opere d’arte e forse non lo sapremo mai. Inizialmente i nostri antenati costruirono armi per la caccia e solo in seguito, dopo l’80.000 a.C., si realizzarono collane, pitture rupestri e statuette. Se per arte intendiamo attività come la costruzione di templi e di case, non c’è popolo al mondo che non sia artista. Se, invece, intendiamo per arte qualcosa di raro e squisito di cui godere nei musei e nelle mostre, il discorso è diverso. Dobbiamo comprendere che questa accezione d’arte è stata introdotta solo di recente e che molti dei pittori, scultori, costruttori del passato agirono seguendo altri scopi. Spesso nel passato l’atteggiamento verso sculture, dipinti, costruzioni era lo stesso. Queste non venivano considerate opere d’arte, bensì creazioni con una determinata funzione.

Le Veneri

I primi manufatti preistorici che possiamo in un certo senso chiamare arte sono le cosiddette “Veneri”. Queste sculture figurative sono ricavate da roccia, argilla, osso o avorio e rappresentano corpi femminili nudi o poco vestiti con accentuati i caratteri sessuali. Seni molto pronunciati, fianchi enormi, genitali sproporzionati, sono tutti elementi caratteristici di queste statuette che inoltre sono spesso prive di mani, piedi e perfino dei volti. La più famosa statuetta di questo tipo è la Venere di Willendorf, realizzata in pietra calcarea, ritrovata in Austria nel 1908. Questa rappresentazione eccessiva di alcuni aspetti del corpo femminile fanno pensare a una personificazione della fertilità. Durante l’Era glaciale infatti avere forme abbondanti era sicuramente una rarità, quindi le rotondità di queste statuette costituivano un simbolo di speranza, di sopravvivenza e di abbondanza.

La Venere di Willendorf ha però un dettaglio che la distingue da tutte le altre: i capelli sono finemente intrecciati o decorati con perline o forse si tratta di un copricapo rituale. Talismani o amuleti, idoli religiosi, celebrazioni della sessualità femminile, arte erotica, ma anche bambole con una funzione educativa. Fin dalla preistoria, la rappresentazione del corpo umano fu comunque uno dei maggiori temi dell’arte. Gli archeologi continuano a interrogarsi sulla funzione di queste statuette che in effetti rimangono un mistero ancora tutto irrisolto. Ad ogni modo queste Veneri sono tra i più grandi capolavori artistici della preistoria.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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