
Questo dipinto è opera di Leonardo da Vinci, pittore, ingegnere e scienziato, uomo d’ingegno e talento universale del rinascimento, nato a Vinci, piccolo paese vicino a Firenze, nel 1452. Leonardo si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista e inventore. Insomma uno dei geni più grandi che l’umanità abbia mai generato. Non sappiamo quale fosse la destinazione di questo dipinto, né chi fu il committente e ad oggi resta una delle creazioni più enigmatiche di Leonardo. L’opera non è finita e rappresenta San Girolamo, teologo romano, padre ed erudito della Chiesa. Curiose sono le vicende che il dipinto attraversò nel corso della storia: all’inizio dell’Ottocento troviamo l’opera citata nel testamento della pittrice svizzera Angelica Kauffmann.
Alla morte della Kauffmann se ne smarrirono ancora le tracce, finché fu trovato e comprato dallo zio di Napoleone, il Cardinal Joseph Fesch. La storia vuole che il cardinale trovò la tavola divisa in due. La parte inferiore era nella bottega di un rigattiere romano dove costituiva il coperchio di una cassetta, mentre la testa del santo si trovava dal suo calzolaio dove fungeva da piano per uno sgabello. In effetti l’opera di Leonardo è tagliata in cinque pezzi, ma non abbiamo la certezza che questo racconto sia veritiero. Ad ogni modo alla morte del cardinale il dipinto fu messo all’asta per essere infine acquistato da papa Pio IX per la Pinacoteca Vaticana.
San Girolamo viene rappresentato come eremita penitente nel deserto. È vestito con pochi stracci, nella mano destra tiene la pietra che usava per battersi il petto e con la mano sinistra compie un gesto di umiltà. Il viso del santo guarda in alto forse verso un crocifisso non dipinto. Come sfondo vediamo un paesaggio abbozzato che conferma l’interesse del pittore per lo studio dell’atmosfera e della natura. Nella parte destra, sotto un arco roccioso, sembra esserci lo schizzo della facciata di Santa Maria Novella, importante chiesa di Firenze, mentre ai piedi del santo c’è il fidato leone, ricorrente nelle immagini di Girolamo. Osservate la straordinaria resa anatomica che Leonardo usa per realizzare il corpo del santo. I muscoli asciutti ma scattanti, i tendini in vista, la testa scavata e ossuta. Abbiamo di fronte a noi una potente immagine di devozione e naturalismo.
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C.C.
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