Collezionisti, critici e mercanti #11

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Collezionisti, critici e mercanti
Diego Rivera, ritratto di Chester Dale

Nuovo appuntamento con l’imperdibile post dedicato alle persone che, pur non essendo artisti, hanno contribuito alla storia dell’arte. Collezionisti critici e mercanti. Si tratta di uomini e donne che hanno collezionato, commerciato, investito sull’arte e sugli artisti. Badate bene che, a differenza d’oggi, spesso queste persone lo facevano inseguendo un gusto o un progetto personale. Oppure semplicemente per una smania incontenibile di collezionismo. Senza pensare alle opere come mero investimento in grado di rendere nel tempo. A volte si trovarono a sostenere artisti su cui pochi avrebbero scommesso. Insomma troverete come al solito molte storie interessanti. Gli altri post li potete leggere seguendo il link ➡Collezionisti, critici e mercanti.

Chester Dale

Figlio di un inglese naturalizzato americano, Chester Dale cominciò la carriera negli uffici del dipartimento straniero dell’American Express, divenendo rapidamente uomo d’affari e direttore di banca audace e innovatore. Nel 1935 si ritirò per dedicarsi interamente
alla sua vocazione di collezionista. La moglie Maud lo aiutò e lo guidò nelle prime ricerche, suggerendogli di dedicarsi a un tema preciso. Scelse così di concentrarsi sullo sviluppo
della pittura francese dall’inizio del XIX secolo ai giorni nostri. La sua influenza si estendeva ben oltre New York, dove viveva. Non solo fu trustee del Metropolitan Museum dal 1962, ma anche, dal 1943 al 1956, trustee dell’Art Institute di Chicago, cui donò alcuni dipinti.

Infine, nel 1955 venne eletto presidente della National Gallery di Washington, di cui era trustee sin dal 1943. Nel 1941 e nel 1943 donò a quest’ultima galleria numerosi dipinti, prima del lascito dell’intera sua collezione. Una collezione che, con quasi duecento opere di artisti francesi del XVIII, XIX e XX secolo, rappresenta la maggior parte delle opere di questa scuola oggi in possesso della National Gallery di Washington. La parte più importante della raccolta è costituita da dipinti del XIX secolo con un interesse principale rivolto alla pittura impressionista.

Collezionisti, critici e mercanti
Cassiano Dal Pozzo

Cassiano Dal Pozzo

Nacque a Torino ma si trasferì ancora giovane con la famiglia a Pisa. Dal 1606 intraprese la carriera giuridica trasferendosi in Piemonte e quindi, nel 1608, a Siena, dove venne nominato giudice. Nel 1612 si stabilì a Roma dove in breve entrò in contatto con letterati, collezionisti, principi e prelati legati alla cultura del tempo. Nel 1622, su invito di Federico
Cesi, divenne membro dell’Accademia dei Lincei. Con l’elezione di Urbano VIII, un Barberini, vide aumentare il suo prestigio entrando nel palazzo pontificio prima come gentiluomo, poi come primo maestro di camera. Caduto in disgrazia alla morte di Urbano VIII, tornerà nei favori della curia solo nel 1655, quando venne eletto papa Alessandro VII.

Dal Pozzo svolse un ruolo di primo piano all’interno della cultura romana della prima metà del Seicento. Animato da una grande curiosità intellettuale, non si limitò all’attività di collezionista ma collaborò di persona con gli artisti coinvolgendoli nelle sue ricerche, trasmettendo loro i suoi gusti e i suoi interessi, la sua vasta cultura antiquaria e scientifica. Il principale frutto di questa collaborazione fu il Museum Carthaceum, come lui stesso lo chiamava. L’opera doveva essere costituita da ventitré volumi comprendenti diversi soggetti divisi per argomento. L’impresa segnò un importante momento di sviluppo nel campo degli studi antiquari nel senso di un approccio già quasi scientifico nei confronti dei reperti archeologici.

Accanto alla pinacoteca, Della Porta diede vita a una biblioteca e a un museo nel quale erano conservati scheletri, disegni anatomici, uccelli e piante rare, medaglie, stampe, libri, sculture e strumenti meccanici. Tra le opere conservate nella biblioteca vi era anche un manoscritto del Trattato di Leonardo da Vinci. Dopo la sua morte la biblioteca, il museo e la pinacoteca vennero dispersi.

Collezionisti, critici e mercanti
Édouard Vuillard, ritratto di David David-Weill

David David-Weill

Tornato in Francia con la famiglia originaria della Lorena David David-Weill studiò a Parigi al liceo Condorcet, dove fu compagno di scuola di Proust. Dopo studi di diritto, entrò nella banca fondata dal padre e dagli zii. Due interessi essenziali dominarono presto tutta la sua vita: lo sviluppo di realizzazioni sociali e scientifiche di ogni tipo e la formazione di una grande collezione. In quest’ultimo settore, non c’era forma d’arte che lo lasciasse indifferente: antichità, arte dell’Estremo Oriente, oreficeria, arte medievale, dipinti, disegni, etnografia esotica. I bronzi asiatici di epoca antica e l’oreficeria rappresentavano forse la parte più rara della collezione, ma egli amò la pittura e il disegno con uguale curiosità. Ebbe inoltre un ruolo importante nel salvataggio delle opere d’arte spagnole durante la guerra civile del 1937.

Alberto Della Ragione

La sua attività di collezionista ha inizio negli anni ’30. I primi acquisti riguardarono artisti del gruppo di Novecento. Acquistò opere del periodo metafisico di Carrà e Morandi e numerosi De Pisis. Oltre a collezionare opere però Alberto Della Ragione sostenne alcune gallerie, come la Rotta di Genova e la Barbaroux di Milano. Si interessò agli artisti più giovani, rivolgendosi soprattutto al gruppo di Corrente. Grazie ad Alberto la Bottega di Corrente, dove si tenevano le mostre del gruppo, nel 1942 venne rinnovata e prese il nome di Galleria della Spiga. Questa galleria durante la sua breve vita svolse un’intensa e stimolante attività espositiva. La collezione di Alberto Della Ragione, oltre a documentare
splendidamente alcuni degli artisti più significativi del periodo tra le due guerre, è altrettanto importante per la conoscenza degli esordi di quelli che sarebbero diventati
i protagonisti della pittura italiana del dopoguerra. Ha donò la sua collezione al Museo internazionale d’arte moderna di Firenze.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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