Finalmente una mostra che conferma come i tempi siano cambiati e come sia arrivato il momento di sfatare miti, luoghi comuni e pregiudizi sull’arte africana. E per giunta proprio nella mia città! È ciò che fa Ex Africa, storie e identità di un’arte africana, a Bologna al Museo Civico Archeologico fino all’8 settembre 2019. In un’epoca di conflitti e di molte incertezze, com’è quella in cui ci troviamo ora, fa bene alla mente e al cuore una mostra illuminata come questa. Una mostra che non si avvicina più alle opere africane come se si trattasse di documenti etnografici o manufatti artigianali, ma semplicemente e finalmente come opere d’arte. Si tratta della più ampia esposizione sull’arte africana mai organizzata in Italia e già solo questo potrebbe bastare a convincervi dell’importanza di visitarla. Ma è solo uno dei suoi aspetti eccezionali.
L’esposizione ci conduce alla scoperta e riscoperta dell’arte africana attraverso 9 sezioni ricche di veri e propri capolavori. In queste passiamo dall’osservare opere di grande e piccola dimensione, a oggetti antichi di celebri regni africani. Ammiriamo maschere, figure rituali e oggetti di potere. Rimaniamo stupiti di fronte alla maestria di alcuni di questi artisti e ci sorprende l’estetica del vodu, con il suo accumulo di materiali e oggetti. Nella mostra di Bologna però c’è anche il rapporto tra Occidente e Africa, il collezionismo e le prime influenze che l’arte africana ha avuto su quella occidentale, a partire dal XX secolo. Infine possiamo saggiare perfino alcuni tra i più importanti artisti contemporanei africani, le cui opere chiudono questo splendido percorso.

Le opere che mi hanno colpito di più
Personalmente sono tre le sezioni che mi hanno colpito più delle altre, per le opere presentate e per il punto di vista che mi hanno offerto. La prima sezione che mi ha veramente lasciato a bocca aperta è quella dedicata agli avori afro-portoghesi. Qui troverete una selezione di raffinate opere antiche commissionate ad artisti africani dai navigatori portoghesi, a partire dalla metà del XV secolo. Sono veri e propri oggetti ibridi che mescolano culture molo diverse tra loro. Saliere, cucchiai, impugnature per daghe, pissidi e olifanti: tutte opere destinate alle collezioni dei principi d’occidente. Sono meraviglie che resero uniche le cosiddette wunderkammer europee, dalla fine del rinascimento fino all’inizio del barocco.

La seconda sezione che mi ha completamente rapito è quella dedicata all’arte di corte e al Benin. In questa stanza sono esposti alcuni bronzi provenienti dalla città stato di Ife. Straordinari capolavori che gli esploratori europei dei primi del Novecento attribuirono alla mano di un artista greco, un Fidia dell’Equatore. Questo perchè non si riteneva potesse esistere un’arte africana di livello stilistico e tecnico così elevati.
Infine sono molto contento che la mostra Ex Africa abbia dedicato una sezione che ci apre gli occhi sul fatto che nel XX secolo l’arte Europea guardò con molto interesse all’Africa. Si trattò di un dialogo straordinario tra la cultura artistica occidentale e la cultura visiva africana. In particolare gli artisti delle avanguardie storiche attinsero nuova linfa e ispirazione dalle forme arcaiche dell’arte africana e dal loro valore spirituale e simbolico. Fauves e cubisti a Parigi, espressionisti a Berlino e Dresda, scoprirono che in quelle manifestazioni provenienti dall’Africa erano celate tutte le loro ricerche rivoluzionarie. Artisti come Picasso, Matisse, Klee e kirchner, arrivarono perfino a decretare la superiorità dell’arte africana su quella occidentale.

Una mostra da non perdere
Prodotta e organizzata da CMS cultura e ben allestita dallo studio di architetti Pierluigi Molteni, Ex Africa è una mostra che vuole mettere sotto una nuova luce l’arte africana. Non più considerata come espressione di “una civiltà inferiore”, ma il frutto del genio creativo di straordinari artisti.
Tutte le info sulla mostra (orari di apertura, biglietti, visite guidate, offerta didattica) le trovate al sito www.mostrafrica.it.
C.C.