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Georgia O’Keeffe, piccola guida per conoscere l’artista

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Georgia O’Keeffe

Georgia O’Keeffe

Pittrice americana, cresciuta in una famiglia numerosa, Georgia O’Keeffe espresse presto il suo talento creativo. Allieva di William Merrit Chase a New York dal 1907, presto si ribellò all’Accademismo e all’imitazione dei pittori europei. Particolarmente importante per lei fu lo studio con Arthur Wesley Dow, attento cultore dell’arte cinese e giapponese. Arthur riteneva che l’arte dovesse essere espressione dei sentimenti dell’artista, resi attraverso una composizione armonica di linee, colori e tonalità. Tutte idee che la O’Keeffe mise in pratica dal 1915 e che costituirono la base del suo stile che la collocò tra i pionieri del modernismo in America.

Nel 1916, mentre insegnava disegno in una piccola città del Texas conobbe il fotografo e mercante newyorkese Stieglitz. Questi ne espose alcuni disegni astratti a carboncino nella sua Gallery 291, dove nel 1917 le allestì la sua prima personale. Inizialmente amico dell’artista, più tardi, nel 1924, la sposò. L’artista fu anche modella per molte delle più belle fotografie di Stieglitz, nelle quali la dura, fascinosa Georgia appare nella sua erotica magrezza. Fotografie che fecero di lei un vero e proprio mito della femminilità americana, un esempio di donna libera e fatale.

I giganteschi fiori della O’Keeffe

Lo spazio delle sue tele si riempie presto, dal 1924, di giganteschi fiori in primo piano, soluzione in parte derivante dall’arte del marito. Con questi soggetti si discosta dalla realtà in quanto l’oggetto isolato diviene simbolico. Fin da subito queste tele ricevettero un’ottima accoglienza di pubblico e critica. Oltre ai fiori, i paesaggi del Nuovo Messico, dove la O’Keeffe si stabilì nel 1949 dopo venti anni di lunghi e ripetuti soggiorni, impressionarono profondamente l’artista. I suoi dipinti di colline desolate e infinite sono sempre caratterizzati da un simbolo mistico. Tra i temi favoriti della pittrice per molti anni ci saranno anche la città e il grattacielo.

Georgia O’Keeffe
Georgia O’Keeffe, Lake George Window

Nel 1929 dipinge una delle sue tele più notevoli, Lake George Window. Per la prima volta l’oggetto, la finestra, è letteralmente trasposto sulla tela con una visuale frontale e secondo un’assoluta e deliberata simmetria assiale. Con i suoi rigorosi piani ad angoli retti, l’artista sembra già accendere il problema della superficie stessa della tela che sarà posto dalla generazione successiva al 1945. Nelle sue numerosissime tele, in cui sono presenti i due poli della figuratività e dell’astrazione, appaiono attive anche suggestioni di radice surrealista, inquietanti deformazioni, slanci d’esaltazione della natura. Tutti elementi che hanno favorito perfino interpretazioni critiche in chiave sessuale. Interpretazioni che tuttavia la O’Keeffe ha sempre rifiutato come devianti e assurde.

Georgia O’Keeffe

La definitiva consacrazione

Dopo l’importante retrospettiva presso l’Art Institute di Chicago nel 1943, la sua evoluzione prosegue con dipinti dove il riferimento alla realtà non è mai escluso. Agli anni Cinquanta risalgono anche i celebri Iris affascinanti e magistrali vortici di colore e di luce. La lunga, complessa e sconcertante attività della O’Keeffe ha trovato la sua definitiva consacrazione nella grande mostra tenutasi nel 1987 alla National Gallery di Washington, esposta successivamente a Chicago e a Dallas. In età avanzata alcuni problemi alla vista la costrinsero ad abbandonare la pittura a olio. Continuò a lavorare a matita e ad acquerello, e più tardi passò alla creta. Morì, quasi centenaria, nel 1986.

La gente nelle città corre così tanto da non aver tempo di fermarsi a osservare un fiore.

Georgia O’Keeffe

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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