Guernica, Pablo Picasso

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Guernica
Guernica, Pablo Picasso

L’opera di maggior impegno politico del XX secolo è sicuramente Guernica. Questa tela di grandi dimensioni fu dipinta da Picasso nel 1937 in seguito alla distruzione dell’omonima città spagnola. Guernica ha anche il triste primato d’essere la prima città in assoluto ad aver subito un bombardamento aereo. Tutto cominciò nel luglio del 1936 quando prese il via la guerra civile spagnola nata come rivolta del generale Franco contro il governo repubblicano che aveva sostituito la monarchia spagnola nel 1931. Il 26 aprile 1936 i bombardieri tedeschi, inviati da Hitler in aiuto a Franco, devastarono la città di Guernica. Due giorni dopo Picasso iniziò il celebre dipinto raffigurante una scena di massacro e sofferenza in cui le donne e i bambini sono le principali vittime. L’opera fu dipinta in appena due mesi, ma ben 45 schizzi preparatori ne precedettero la realizzazione.

Un manifesto contro la guerra

Per il suo aperto contenuto antifascista Guernica è diventata un manifesto dell’arte impegnata del Novecento. L’artista scelse di rinunciare al colore affidandosi all’efficace contrasto tra bianco e nero nel rendere al massimo il senso di tragedia e di angoscia. La rappresentazione è semplice, lo schema è tagliente, lo spazio è annullato per permetterci la visione d’insieme di vari pezzi del racconto. Una madre disperata con un bambino tra le braccia; un toro simbolo di brutalità e potere; un soldato a terra con una spada spezzata; un cavallo, una donna che grida e corre, un’altra che regge una lampada. E poi lingue di fuoco che divorano una persona con le braccia sollevate al cielo.

Sono molte le opere a cui Picasso si ispirò nel realizzare Guernica, in un complesso gioco di citazioni. Dalla tradizione classica dei profili delle figure, a certi dettagli che richiamano l’arte del pittore tedesco Matthias Grünewald; dalla pittura di Raffaello a quella di Jacques-Louis David. Tutti questi diversi linguaggi vennero trasformati dal genio creativo di Picasso che fu particolarmente coinvolto a livello emotivo dall’avvenimento.

Una curiosità: il dipinto per tutta la durata della dittatura spagnola rimase in esilio al MoMa di New York per rientrare in patria solo nel 1982. Ed un arazzo che riproduce Guernica è esposto nel corridoio che conduce alla sala del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York così ogni volta che i politici escono per rilasciare dichiarazioni alla stampa, l’arazzo è ben visibile proprio alle loro spalle. Tristemente, durante il periodo nel quale si discusse di un’ipotetica “guerra preventiva” in Iraq, l’arazzo venne coperto da un telo azzurro perché si ritenne poco appropriato farsi riprende con alle spalle il manifesto dello scempio della guerra.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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