Paul Klee: piccola guida per conoscere l’artista

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Paul Klee

Pittore, autore di stampe, insegnante e scrittore d’arte, Paul Klee è una delle figure più amate dell’arte del XX secolo. Padre tedesco e madre svizzera, entrambi insegnanti di canto e musica, Klee ricevette anche un’educazione musicale e fu lui stesso violinista a livello professionale. Nel 1898 partì per Monaco di Baviera e si iscrisse all’Accademia di belle arti: qui studiò sotto la guida di Franz von Stuck. In questo periodo iniziò a scrivere i suoi Diari, che arrivarono fino al 1918. La prima fase dei propri studi fu giudicata da Klee insoddisfacente, ma comunque lo introdusse alla grafica di derivazione Jugendstil propria dell’atmosfera secessionista.

Paul Klee

Dopo aver viaggiato in Italia tra il 1901 e il 1902, visse a Berna per i quattro anni seguenti, poi nel 1906 si trasferì a Monaco, capitale culturale tedesca. In questi anni conobbe e sposò la pianista Lily Stumpf, un fatto che confermò il legame tra Klee e la musica, legame che influenzò notevolmente la sua produzione. Nel 1908 conobbe attraverso due esposizioni la pittura di Van Gogh e nel 1909 quella di Cézanne. Ma i fondamentali incontri di Klee avvennero nel 1911. In quell’anno fece amicizia con Alfred Kubin, August Macke, Alexei Jawlensky, ma sopratutto Wassily Kandinsky e Franz Marc, che all’epoca stavano fondando il Cavaliere Azzurro.

Paul Klee
Paul Klee, invenzioni

I viaggi, la guerra e l’insegnamento

Nel 1912 Klee partecipò alla seconda mostra del Cavaliere Azzurro, visitò Parigi ed entrò in contatto con l’opera di Picasso, Braque e Delaunay. Un’esperienza che incise nell’opera dell’artista. In questo periodo fece soprattutto acqueforti tra cui una serie di undici Invenzioni: opere bizzarre e satiriche con figure stravaganti e distorte. Nel 1914 Klee, in compagnia di Louis Moilliet e August Macke, fece un viaggio in Tunisia tanto breve quanto decisivo per le conseguenze sul suo lavoro. L’artista fu colpito drammaticamente dalla bellezza del colore e arrivò a scrivere:

Il colore mi possiede, non ho più bisogno d’inseguirlo. Mi possiederà per sempre, lo so. Io e il colore siamo una cosa sola. Sono un pittore.

Paul Klee

Paul Klee
Paul Klee, ad Parnassum

Durante la prima guerra mondiale Klee fu richiamato sotto le armi. Servì l’esercitò tedesco e per buona parte del tempo fu impiegato nella pittura delle ali degli aerei. Dopo la guerra, nel 1920, Walter Gropius chiamò Klee a insegnare al Bauhaus di Weimar. Si dimostrò un insegnante ispirato e non dogmatico. Insegnava tecnica del vetro colorato, rilegatura dei libri e laboratorio tessile. Ma si occupava anche di corsi più generici di introduzione rivolti alla comprensione dei principi base del disegno. Le controversie interne all’istituto lo spinsero, nel 1931, a trasferirsi all’Accademia di Düsseldorf dalla quale, nel 1933, fu costretto a dimettersi dai nazisti. Quattro anni dopo le sue opere furono incluse nella nota mostra dell’arte degenerata.

Uno dei maestri moderni più creativi e produttivi

Paul Klee tenne molte conferenze e pubblicò diversi libri sui metodi e significati della grande arte. Tra i più importanti c’è La confessione creatrice in cui gli elementi della rappresentazione grafica e il problema della produzione delle forme creano la traccia concreta per la definizione di un nuovo alfabeto della composizione. Nel 1935 avvertì i primi sintomi di una malattia che poi lo uccise: un raro disturbo cutaneo debilitante chiamato sclerodermia. Rimase produttivo fino alla fine anche se l’allegria che lo contraddistingueva cedette il passo a ossessioni, a un macabro umorismo e a premonizioni di morte.

Paul Klee
Paul Klee, morte e fuoco

Come possiamo vedere in Morte e fuoco, una delle sue opere più tetre e forti. Rappresenta un’orribile faccia color cenere le cui fattezze sono formate dalle lettere della parola tod che in tedesco significa morte. Klee fu uno dei maestri moderni più creativi e produttivi. La sua produzione completa conta circa 9000 opere. Utilizzò spesso il piccolo formato e mescolò varie tecniche: acquarello e pittura a olio principalmente. Il suo lavoro non si inserisce in categorie stilistiche precise, perché l’artista sfruttò al massimo il potenziale di ogni corrente artistica che incontrava. Fece così tesoro di innumerevoli influenze, le trasformò, esplorando le fantasie e le paure umane.

L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.

Paul Klee

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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