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Ritratto dei coniugi Arnolfini, Jan van Eyck

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Ritratto dei coniugi Arnolfini
Jan van Eyck, ritratto dei coniugi Arnolfini
Ritratto dei coniugi Arnolfini
Jan van Eyck, ritratto dei coniugi Arnolfini

Quest’opera, il Ritratto dei coniugi Arnolfini, è un ritratto di Giovanni Niccolò Arnolfini e sua moglie, ma non è da intendere come un’istantanea del loro matrimonio. La moglie non è incinta, come spesso si pensa, ma alzando il suo vestito ci mostra la gonna di colore diverso come voleva la moda del tempo. Arnolfini era membro di una famiglia di commercianti di Lucca, città del centro Italia, che si trasferì a Bruges, nelle Fiandre, per affari. La coppia è rappresentata in un interno ben arredato ricco di dettagli allusivi alla fedeltà e agli obblighi di una corretta vita matrimoniale, come il cagnolino e gli zoccoli. La firma alle loro spalle, scritta in latino ornato, si traduce come “Jan van Eyck è stato qui 1434”. La somiglianza con i graffiti moderni è una caratteristica di Van Eyck che firmò spesso in modo curioso altri suoi dipinti.

Lo specchio convesso sulla parete in fondo riflette, oltre alla coppia di coniugi, altre due figure sulla soglia della stanza, che si trovano nello stesso punto dove siamo noi a osservare l’opera. Uno di loro potrebbe essere il pittore che nella realizzazione dello specchio diede prova di grande bravura e maestria. Arnolfini alza la mano destra forse come gesto di saluto o giuramento. Infatti tutto il dipinto, ancora oggi oggetto di valutazioni, viene principalmente interpretato come l’impegno tra gli sposi prima di presentarsi al sacerdote. Si trattava di un rituale che avveniva a mani giunte, alla presenza di testimoni e che aveva valenza giuridica come una sorta di fidanzamento formale. Visto così, si capirebbe il perché della precisione e del realismo nell’opera e dell’elaborata firma che renderebbero il dipinto un documento ufficiale.

Una grande icona dei nostri tempi

Van Eyck era molto interessato alla luce che è protagonista della tavola quanto i signori Arnolfini. La pittura a olio permise all’artista di rappresentare con grande realismo gli effetti della luce sui vari materiali. Il metallo del lampadario di ottone lucente, le stoffe, il legno hanno un aspetto reale e convincente. Questo dipinto è senz’altro una delle grandi icone della nostra epoca. Nel 2004 il pittore colombiano Fernando Botero realizzò una versione dell’opera con il proprio stile inconfondibile, in cui sia i coniugi che il cagnolino sono rappresentati molto in carne. L’opera inoltre ha fatto parte della sigla d’apertura nella serie tv Desperate Housewives e i coniugi Arnolfini fanno la loro apparizione anche nella “Galleria delle Ombre” del film “V per Vendetta”.

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Allora ti è piaciuta l’opera? conoscevi già l’artista? scrivimi tutto nei commenti e leggi gli altri post dedicati all’artista.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

C.C.

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