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Madonna dei Garofani, Raffaello

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Madonna dei Garofani, Raffaello
Raffaello, Madonna dei Garofani
Madonna dei Garofani, Raffaello
Raffaello, Madonna dei Garofani

Questa piccola immagine sacra, chiamata la Madonna dei Garofani, fu realizzata per la semplice contemplazione religiosa di un privato committente. Il suo proprietario originale infatti avrebbe potuto anche tenerla comodamente in mano per rivolgervi una preghiera. L’opera ci mostra la Madonna e il Bambino seduti in una camera da letto con alle spalle una finestra che si apre su di un paesaggio inondato dal sole. Madre e figlio si stanno scambiando teneramente dei fiori rossi di garofano, simbolo del sangue versato da Cristo per il genere umano, ma anche del suo matrimonio con la Chiesa. La Madonna qui non è solo la madre di Gesù, ma anche la Sposa di Cristo.

Raffaello trasforma questo momento di intimità familiare in qualcosa di completamente nuovo. Madre e figlio non sono seduti in maniera rigida e formale, come spesso accadeva nei dipinti di artisti precedenti, ma ora vediamo tutte le naturali espressioni d’affetto che ci si potrebbe aspettare tra una giovane madre e il suo bambino. È molto probabile che questo dipinto sia liberamente ispirato a un’opera di Leonardo da Vinci: la Madonna Benois, conservata all’Ermitage di San Pietroburgo in Russia. Raffaello dipinse il quadro poco prima di partire per Roma, ma se ne persero le tracce e per molti anni lo si ritenne solo una copia. Si dovette aspettare il 1992 per avere un’attribuzione certa a Raffaello distinguendo così l’opera dalle numerose copie che erano state fatte nel corso della storia.

Un’attribuzione confermata dalle analisi scientifiche

Attente analisi scientifiche condotte con la tecnica dell’infrarosso che permette di vedere sotto la superficie, fecero la differenza. Si scoprì il disegno sottostante e tutte le caratteristiche dello stile di Raffaello. Le piccole curve usate dall’artista per disegnare le nocche delle mani, i segni a uncino per indicare le pieghe delle vesti, il tratteggio per le zone d’ombra, nonché l’utilizzo di una punta metallica, strumento impiegato spesso dal pittore. Inoltre è stato individuato un ripensamento nel vestito della Madonna che non è presente nelle copie. Molto probabilmente Raffaello lavorò a mano libera ed è quindi normale che in corso d’opera cambiasse idea su come realizzare alcuni dettagli. Una volta attribuito con certezza il dipinto fu acquistato dalla National Gallery solo nel 2004 grazie a una raccolta fondi che coinvolse diversi sponsor privati e l’intervento diretto dei supporter del museo che potevano donare qualsiasi somma.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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