Paolo Veronese, piccola guida per conoscere l’artista

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Paolo Veronese

Autore di grandiose decorazioni per i più bei palazzi veneziani e non solo, Paolo Veronese è considerato uno dei tre grandi pittori veneziani insieme a Tiziano e Tintoretto. Deve il suo soprannome alla sua città di origine, Verona, perché il suo vero nome era Paolo Caliari. Figlio di un tagliapietra, Veronese si forma nella città natale, nella bottega di Antonio Badile, dove ha come compagno Giovan Battista Zelotti, maggiore di due anni. Gli anni di studio trascorsi a Verona sono determinanti per la formazione dello stile originale di Veronese.

Nel 1551 il Veronese, insieme all’amico Zelotti, realizzò il prestigioso ciclo di affreschi della Villa Soranza a Treville, purtroppo distrutta. Alcuni frammenti sono conservati nel Duomo di Castelfranco Veneto. È l’esordio del pittore nel genere della decorazione scenografica, che diventerà la sua cifra stilistica. In effetti l’artista divenne uno dei più grandi decoratori di tutti i tempi, grazie a dipinti che imitano grandiosi impianti scenografici e testimoniano il fasto di Venezia nel momento del massimo splendore. I suoi quadri abbondano di colonne di marmo e di panneggi di velluto e raso, resi tramite una tavolozza ricca ma delicata. Una tavolozza dominata dall’azzurro, dall’arancione, dai toni argentei e dal giallo limone.

Paolo Veronese
Paolo Veronese, le decorazioni di Villa Barbaro a Maser

L’arrivo a Venezia e il successo

Veronese arriva a Venezia nel 1553 a decorare i soffitti delle sale del Consiglio dei Dieci in Palazzo Ducale. È l’inizio di una lunga serie di imprese per la sede del governo della Repubblica. Il pittore non tarda a imporsi, soprattutto attraverso il colore, che diventa il suo principale mezzo espressivo. Tiziano, indiscusso protagonista della scuola veneziana e del mercato ad essa connesso, dimostra subito il proprio favore nei confronti del giovane Veronese, assicurandogli così un rapido successo economico. Il grande ciclo decorativo realizzato da Veronese nella villa eretta a Maser da Palladio per la famiglia dei Barbaro è una delle principali imprese della pittura veneziana. Questo immenso lavoro ad affresco rappresenta architetture illusionistiche e incantevoli paesaggi. Un grande esempio della forza creativa dell’artista.

Paolo Veronese, l’Ultima Cena diventata Convito in casa Levi

L’amore di Veronese per la ricchezza e il fasto ornamentale gli procurò alcuni problemi con l’Inquisizione nel 1573 quando fu interrogato a proposito dell’Ultima Cena. Un’opera affollata di personaggi estranei e all’epoca ritenuti indecorosi, come buffoni, servi e nani. Veronese difese strenuamente il suo diritto alla libertà artistica con queste parole: “Ho ricevuto l’incarico di decorare il dipinto a mio piacimento. È vasto e mi è sembrato potesse contenere molte figure”. Gli fu comunque ordinato di fare delle modifiche, ma la questione fu risolta cambiando il titolo dell’opera in Cena in casa di Levi. Oltre a temi laici e biblici, Veronese fu anche un abile ritrattista nel raffigurare i ricchi protagonisti veneziani del suo tempo.

Un’importante eredità

La vita e la carriera del pittore sono una testimonianza viva del culmine del rinascimento veneto. Grande nell’uso del colore, maestro dello scorcio pittorico, creatore di un universo caratterizzato da una raffinata teatralità. Il Veronese è un protagonista della scena artistica della seconda metà del secolo XVI. I suoi lavori sono riconoscibili per il motivo ricorrente dei personaggi che si sporgono verso l’osservatore. I suoi soffitti sono un ottimo esempio della tecnica del “di sotto in su”. Alla sua morte, avvenuta nel 1588, il maestro non lasciò una scuola ad accoglierne e svilupparne l’eredità. Ma la sua esperienza supera i limiti di una generazione e di una città. Per almeno due secoli molti tra i massimi artisti, da Rubens a Velázquez a Tiepolo, troveranno fonte di ispirazione nell’inesauribile ricchezza del Veronese.

Noi altri pittori ci prendiamo la licenza che si prendono i poeti e i matti.

Paolo Veronese

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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