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Porto marino con l’imbarco di sant’Orsola, Claude Lorrain

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Porto marino con l'imbarco di sant'Orsola, Claude Lorrain
Claude Lorrain, porto marino con l'imbarco di sant'Orsola
Porto marino con l'imbarco di sant'Orsola, Claude Lorrain
Claude Lorrain, porto marino con l’imbarco di sant’Orsola

Claude Lorrain, pittore francese attivo soprattutto a Roma, considerato insieme a Nicolas Poussin maestro del paesaggio d’invenzione, è l’autore di questo dipinto. Porto marino con l’imbarco di sant’Orsola. In effetti, a una veloce occhiata, l’opera ci appare semplicemente come un paesaggio e solo con un’attenta osservazione potremo scoprire tutto ciò che l’autore ci nasconde in piena vista. Si tratta di un’espediente che l’artista utilizzò per cimentarsi nel genere che più gli interessava: il paesaggio ideale. Il porto che vedete nella tela in realtà non esiste; gli edifici, le piante, l’impostazione generale è tutta frutto della fantasia di Lorrain, con un piccolo aiuto dato da cose osservate nella realtà. Ad esempio, l’edificio a sinistra si basa sul Tempietto di San Pietro in Montorio progettato da Michelangelo a Roma e che il pittore conosceva bene.

L’episodio narrato in questa straordinaria scenografia riguarda sant’Orsola. Secondo la leggenda questa principessa inglese vissuta nel IV secolo, consacrata in segreto a Dio, volle compiere un pellegrinaggio a Roma, accompagnata da 11.000 vergini. La giovane donna infatti era promessa sposa, ma chiese di poter rinviare la decisione di tre anni, per capire meglio la volontà del Signore. Di ritorno da Roma però si fermò a Colonia, in Germania, città conquistata dal re dei barbari Attila: qui dei soldati di Attila trucidarono tutte le donne, colpevoli di non essersi concesse al loro piacere personale.

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Nel dipinto sant’Orsola è la figura con l’abito giallo che tiene in mano una bandiera con il suo emblema della croce rossa, mentre osserva le sue compagne, prima di intraprendere il viaggio di ritorno. Le ragazze portano archi e frecce, quelli che diventeranno poi gli strumenti del loro martirio. La tela fu dipinta nel 1641 per Fausto Poli, nominato cardinale da Papa Urbano VIII nel 1643. Dopo diversi passaggi finì nella raccolta privata dell’imprenditore Russo Angerstein, che fu poi integralmente acquisita dal museo londinese nel 1824, diventando la base per la sua fondazione.

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Questa tela merita un’osservazione attenta dei dettagli per capire il virtuosismo dell’artista nel controllare la prospettiva, la luce e la foschia. Osservate la cura nella descrizione del porto e dei suoi lavoratori, nella perfetta rappresentazione delle navi e nella natura, coi grandi alberi che incombono a destra. Tutto in queste quinte teatrali fa sì che il nostro sguardo si perda nell’infinito dell’orizzonte luminoso al centro del dipinto. Un confronto con l’altra opera di Lorrain conservata alla National Gallery, Porto con l’imbarco della Regina di Saba, ci illustra l’evoluzione che l’artista seguì nel rappresentare il tema del porto. Infatti in quest’ultima immagine, c’è la tendenza verso una maggiore semplicità, unità e simmetria.

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Ti è piaciuta l’opera? conoscevi già Claude Lorrain? scrivimi tutto nei commenti e leggi gli altri post dedicati all’artista.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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