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Venere e Adone – Paolo Veronese

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Venere e Adone, Paolo Veronese
Paolo Veronese, Venere e Adone
Venere e Adone, Paolo Veronese
Paolo Veronese, Venere e Adone

Quest’opera, Venere e Adone di Paolo Caliari detto il Veronese, molto probabilmente in origine era fatta per stare in coppia con un’altra, la Morte di Procri, oggi conservata al Musèe des Beaux Arts di Strasburgo. Ai committenti dell’epoca piaceva esporre nelle proprie sale da pranzo o di ricevimento delle opere che raccontassero una storia, dando vita a piacevoli discussioni. Qui in particolare il dipinto ha come filo conduttore il tema dell’amore troncato dalla morte, nel caso specifico quella di Adone, figura mitologia dalla grande bellezza. La storia deriva da un brano del poema le Metamorfosi. Opera del poeta romano Ovidio, fonte d’ispirazione per molti artisti del Cinquecento.

La tela racconta il momento che precede la partenza di Adone per la caccia che sarà proprio la causa della sua morte. Il giovane uomo dorme appoggiato alle ginocchia di Venere, dea della bellezza, molto probabilmente spossato da una notte d’amore. L’abbandono totale di Adone suggerisce la sua futura morte, un destino riflesso anche nello sguardo di Venere che sembra presagire la fine del proprio amante. La dea, con il ventaglio, rende più dolce il sonno di Adone accarezzandone con una mano i capelli, mentre Cupido trattiene uno dei due cani per impedirgli di svegliare il padrone mentre l’altro cane, placidamente accucciato a terra, non sembra avere nessuna intenzione di partire in una battuta di caccia. Tutta la scena si svolge in un paesaggio idilliaco, una campagna rigogliosa e verdeggiante nella quale si intravede anche un fresco corso d’acqua.

Una serie di particolari straordinari

A rendere l’opera particolarmente raffinata concorrono una serie di particolari che meritano la vostra attenzione. Notate le diverse stoffe preziose indossate dai due personaggi, in particolare lo splendido broccato blu con decorazioni dorate che copre le gambe di Venere. Sempre sulla dea osservate il dettaglio del bracciale d’oro o del filo di perle al collo. Degli orecchini e del fermaglio che trattiene i capelli in un’acconciatura che rispecchia la moda dell’epoca.

Le composizioni profane e mitologiche come questa, con accattivanti figure in sontuosi costumi e spesso sfiorate da un tocco di seducente sensualità, ebbero un grande successo sul mercato dell’epoca, tanto che l’artista, spesso produsse numerose repliche di alcuni suoi soggetti. Veronese fu uno dei più ammirati protagonisti della pittura italiana di fine Cinquecento grazie alla sua eccezionale capacità di rendere vive e concrete allegorie o episodi mitologici come questo che vedete di fronte a voi.

Scopri di più …

Ti è piaciuta l’opera? conoscevi già Veronese? e la storia di Adone e Venere? scrivimi tutto nei commenti e dai un’occhiata agli altri articoli dedicati all’artista.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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