Uno dei tesori più preziosi dell’arte paleocristiana e irlandese è il libro di Kells. Si tratta di un manoscritto che contiene i quattro Vangeli del Nuovo Testamento. Ben rappresenta l’unione del gusto celtico per le decorazioni complesse e intrecciate con i temi della nuova religione cristiana che si diffuse in Irlanda a partire dal V secolo. Questo splendido testo è scritto su pergamena lucida di vitello ed è grande 33 per 24 cm. In origine le pagine erano più grandi, ma vennero ridotte nel corso di una nuova rilegatura nel XIX secolo. Le parti di testo alternano inchiostro nero, giallo, rosso e viola e sono realizzate in carattere semionciale arrotondato. Si tratta di lettere maiuscole curve, spesso usate dagli scribi medievali che realizzavano libri miniati come questi.
Colpiscono l’attenzione i ricchi motivi e le splendide decorazioni del libro. Tre miniature a tutta pagina precedono ogni Vangelo. Una di queste rappresenta l’immagine della Vergine e del Bambino ed è una delle prime raffigurazioni della madre di Cristo nell’arte occidentale. Altre miniature sono composte invece da un turbinio di cerchi, motivi geometrici e ornamentali, come il Chi Rho che corrisponde alle prime due lettere di Cristo in greco. Le pagine di testo sono decorate con immagini di animali, rombi e losanghe, alle quali si affiancano una grande varietà di motivi. Troviamo nodi infiniti, intrecci, e altre decorazioni ripetute che si pensa rappresentino il concetto di eternità e la credenza celtica per cui ogni forma vivente è legata alle altre.

Le grandi maiuscole
Ogni paragrafo del libro di Kells comincia con delle grandi maiuscole che per i miniatori erano un’occasione di dimostrare la propria creatività e abilità. A volte in una singola pagina sono presenti tre o quattro maiuscole che, dipinte con colori vivaci, compongono motivi a intreccio che si trasformano in molte altre forme. Splendidi uccelli, serpenti, piante e perfino figure umane, alcune delle quali in pose atletiche e flessuose. In tutto il manoscritto si contano oltre 2.000 maiuscole, tutte diverse tra loro. I motivi e le forme geometriche varie che decorano le prime pagine del Vangelo secondo Matteo riflettono lo stile tipico dell’arte celtica pagana che però qui va al servizio dell’immaginario paleocristiano.
Questo straordinario manufatto dalla valenza storica, artistica e religiosa incalcolabile, fa parte dell’epoca d’oro degli evangeliari miniati d’ispirazione celtica. Un’epoca che lentamente entrò in declino verso il IX secolo. Ma la grande arte e maestria dei monaci irlandesi si diffuse in Gran Bretagna e in Europa, influenzando salteri, manoscritti e bibbie di ogni genere.
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C.C.