La chiesa di Auvers, Vincent Van Gogh

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La chiesa di Auvers, Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh, la chiesa di Auvers

Quest’opera, la chiesa di Auvers, ci avvicina inesorabilmente alla morte di Vincent van Gogh perché venne realizzata poche settimane prima della sua tormentata fine. La versione ufficiale vuole che il pittore sia morto suicida a seguito di un colpo sparatosi al petto con una rivoltella. Ma recentemente due storici dell’arte hanno ipotizzato che l’artista sia stato accidentalmente ucciso per mano di due ragazzini che da tempo lo tormentavano giocando con una pistola. Vincent non avrebbe detto nulla, sia perché era comunque sua intenzione uccidersi, sia per non mettere nei guai i due giovani. Ma questa teoria rimane tutta da provare.

Un fatto è certo, Van Gogh soffriva di disturbi mentali sulle cui cause sono state fatte mille diagnosi diverse. Tra queste ci sono la schizofrenia, il disturbo bipolare, la sifilide, l’avvelenamento da ingestione di vernici, l’epilessia e molto altro. Fatto sta che l’artista, dopo essere stato ricoverato presso l’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy de Provence, nel sud della Francia, si stabilì a Auvers-sur-Oise, un paese nei pressi di Parigi. Il fratello Théo, temendo per la salute di Vincent, lo spinse a incontrare il dottor Gachet, anch’egli pittore, che accettò di occuparsi di lui. In soli due mesi che separarono il suo arrivo ad Auvers il 21 maggio 1890 dalla sua morte, accaduta il 29 luglio dello stesso anno, il pittore ebbe un exploit creativo, producendo più di un quadro al giorno e diversi disegni. Tra questa settantina di dipinti c’è anche l’opera davanti ai vostri occhi che Vincent van Gogh dedicò alla chiesa di Auvers.

Il dipinto

L’artista rappresenta l’edificio sacro, eretto nel XIII secolo, dall’abside, la parte opposta alla facciata, con un punto di vista che comprende la biforcazione di due stradine che sembrano stringere la chiesa in una morsa. Unica presenza umana è una donna rappresentata di spalle. Attraverso lo sguardo del pittore, l’edificio assume un aspetto inquietante. Il monumento infatti è rappresentato in ombra quindi per noi osservatori dovrebbe essere in controluce, ma non c’è il sole e al suo posto campeggia un cielo plumbeo. Anche se la chiesa è riconoscibile, la tela non ci propone un’immagine fedele alla realtà quanto piuttosto una forma d’espressione di quest’ultima in cui l’edificio sembra vivere di vita propria grazie al suo aspetto deformato. Siamo di fronte all’opera di un artista così fragile e ipersensibile da presentarci la visione allucinata della realtà come lui la percepiva.

Continua l’esplorazione …

Allora, ti è piaciuta l’opera? conoscevi già Vincent van Gogh? scrivimi le tue impressioni nei commenti.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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