Pittore e scultore impressionista, Edgar Degas è considerato uno dei più grandi disegnatori mai esistiti. Si dedicò, con grandi risultati, anche alla scultura e alla fotografia. Era figlio di un banchiere benestante e amante dell’arte. Da giovane iniziò gli studi di giurisprudenza, ma nel 1854 cambiò idea. Avendo notato il suo talento, i suoi genitori gli permisero di allestire un atelier in casa propria, e all’età di vent’anni era già molto determinato a diventare un artista. I primi lavori di Degas risentirono dell’influenza di Jean-Auguste-Dominique Ingres e di Eugène Delacroix. Nel 1855 incontrò Ingres che gli consigliò di disegnare molte linee per diventare un bravo artista. Degas frequentò anche le lezioni all’École des Beaux-Arts di Parigi, ma la parte più importante della sua istruzione artistica fu lo studio degli antichi maestri.
Il Louvre fu una grande fonte d’ispirazione per l’artista, ma anche l’Italia, dove visse dal 1856 al 1859. Nel 1862 un incontro chiave nella vita di Edgar: Manet lo portò a cambiare decisamente rotta. Venne così introdotto nella cerchia dei giovani impressionisti e per alcuni anni abbandonò i quadri storici. Da questo periodo Degas si rivolse a soggetti contemporanei che comprendevano il balletto, il teatro, gli interni dei caffè, le stiratrici al lavoro e i bagnanti. Pochi pittori come lui trassero ispirazione dalle tematiche della società urbana di tutti i giorni. Attenzione però a etichettarlo troppo in fretta. Edgar Degas espose le sue opere in sette delle otto mostre impressioniste, ma mantenne sempre una certa distanza tra il proprio stile e quello impressionista. Criticò espressamente la tecnica dell’en plein air non amando per niente la pittura all’aperto.

Come gli altri impressionisti dipingeva il mondo intorno a sé in modo fresco e informale, per dare la sensazione di scene spontanee e non progettate. Spesso utilizzava dei punti di vista molto particolari o figure inquadrate come in uno scatto fotografico. Tutta questa spontaneità era solo apparente però, perché frutto di lunghe ore di studio. Fino al 1874, grazie alle finanze familiari, non ebbe bisogno di vendere le proprie opere, ma quell’anno le cose cambiarono. Il padre morì lasciando debiti inaspettati e Degas fu costretto a vendere la casa e la sua collezione di quadri per ripagare tutto. Ad ogni modo poté contare sull’appoggio dell’influente gallerista Paul Durand-Ruel e non ebbe mai problemi nel commercializzare il proprio lavoro. Così nel 1880 la crisi finanziaria era già alle spalle.
A 50 però sopraggiunsero i primi problemi alla vista. Per questo Degas passò dalla pittura ad olio al pastello che gli permetteva di stare fisicamente più vicino alle superfici su cui lavorava. Sperimentò molto con i pastelli e anche con altre tecniche, fondendo a volte diversi modi di dipingere per ottenere risultati inediti. Realizzò anche delle stampe e produsse sculture in cera: dato che la vista gli mancava, il senso tattile divenne sempre più importante. Il suo capolavoro scultoreo, ballerina di quattordici anni, realizzato in creta e cera e poi fuso in bronzo, divise la critica. Dopo la fine del secolo Degas poté produrre solo piccoli lavori e negli ultimi anni divenne totalmente cieco.

Ritenuto da molti un misogino, non si sposò mai, considerando le donne come eterne seconde rispetto alla sua arte. Nonostante ciò, molti dei suoi quadri più famosi ritraggono ballerine e donne al lavoro e in fondo forse non ebbe sempre un brutto carattere. Aveva diversi amici, stava volentieri con i bambini e solo con l’età e la perdita della vista divenne solitario e insofferente. Una curiosità: Degas prese posizione chiara nell’affaire Dreyfus, una questione che divise la Francia. Dreyfus, un ufficiale ebreo, fu accusato ingiustamente di tradimento. L’atteggiamento colpevolista di Degas rivelò il suo antisemitismo, e gli provocò l’inimicizia di molto colleghi impressionisti.

Al di là di tutte le considerazioni, questo artista ebbe una personalità straordinaria, temuta per la sua sottile arguzia, e la sua completa devozione all’arte. Tra gli artisti come Renoir e Pissarro, il suo genio ottenne totale rispetto. Dopo la morte, avvenuta nel 1917, divenne quasi un monumento nazionale in Francia e la sua reputazione di uno dei grandi dell’arte del XIX secolo, ancora oggi è molto forte. La sua influenza sull’arte del XX secolo molto ampia, sia su artisti che conobbe di persona, sia su altri venuti dopo. La sua abilità come disegnatore colpì artisti come Picasso ed Hockney.
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C.C.
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