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Auguste Clésinger, donna morsa da un serpente

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Auguste Clésinger, donna morsa da un serpente

Auguste Clésinger, donna morsa da un serpente

Da sempre il corpo della donna, drappeggiato o nudo, dea o semplice mortale morsa da un serpente, è amato dagli scultori. A tal punto che un racconto mitologico l’ha messo al centro di una storia meravigliosa. Si racconta che Pigmalione, re di Cipro, scolpisse nell’avorio una statua così graziosa che si innamorò e chiese alla dea dell’Amore e della Bellezza di offrirgli una creatura come lei. Venere esaudì il suo desiderio e la creazione dell’uomo fu dotata di un’anima. La statua divenne la sposa del sovrano e fu chiamata Galatea. La meraviglia di fronte all’opera di Auguste Clésinger fu simile a tal punto che questa statua in marmo, con il dipinto i Romani della decadenza di Thomas Couture, fu la più commentata nel 1847. Fu esposta al Salon, esposizione periodica di pittura e scultura che si teneva a Parigi ogni due anni.

Il capolavoro di Auguste Clésinger

Rappresenta una donna nuda che si contorce, forse morsa da un serpente attorcigliato attorno al suo polso. L’interesse verso quest’opera fu incentivato da uno scandalo legato alla realizzazione della statua. L’artista utilizzò un calco dal vero preso dal corpo di Apollonie Sabatier, nota all’epoca per la sua grande libertà sessuale. Tale fedeltà di riproduzione è testimoniata dalla cellulite impressa nel marmo, visibile sulla parte alta delle cosce. Apollonie, chiamata anche “la Présidente”, fu musa del poeta e scrittore Baudelaire. Donna di grande bellezza e perno centrale di un salotto frequentato da artisti e intellettuali. Portò all’autore un successo e una notorietà inaspettata.

Nel XIX secolo però l’utilizzo del calco diretto dal vero per una scultura era un metodo bersaglio di feroci valutazioni perché in un certo senso veniva a mancare il lavoro e l’onestà dell’artista. Théophile Gautier, scrittore, poeta, giornalista e critico organizzò lo scandalo, ma molti altri personaggi illustri del mondo dell’arte espressero un giudizio non proprio positivo. Le forme generose e realistiche della statua che scandalizzarono il pubblico del Salon, in realtà sono accostate a particolari più convenzionali come il viso, meno espressivo e idealizzato, o la base coperta di fiori. Si può dire che la donna morsa da un serpente è l’esempio perfetto dell’arte eclettica che univa elementi stilistici diversi, applicata alla scultura. Il suo grande successo è testimoniato dal fatto che il motivo della donna distesa fu riproposto fino alla fine del secolo.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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