U.MANO – Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà

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U.MANO

Martedì 19 novembre ha aperto la mostra U.MANO – Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà, promossa da Fondazione Golinelli e curata da Andrea Zanotti con Silvia Evangelisti, Carlo Fiorini e Stefano Zuffi. Non ero mai stato nella splendida e moderna sede di questa fondazione e non avevo ancora visto una mostra da essa organizzata. È stata una piacevole sorpresa ed è anche il giusto spunto per potervi parlare di questa fondazione bolognese che rappresenta un esempio virtuoso di come i privati e le grandi aziende, anche in Italia, sostengano la cultura, l’insegnamento e l’innovazione. La Fondazione Golinelli nasce a Bologna nel 1988 per volontà dell’imprenditore e filantropo Marino Golinelli. Oggi è un esempio unico in Italia di fondazione filantropica privata, ispirata ai modelli anglosassoni e pienamente operativa.

La fondazione

La fondazione si occupa di educazione, formazione, ricerca, innovazione, impresa e cultura. Il suo obiettivo è quello di offrire a tutti strumenti sempre aggiornati per comprendere il futuro, essere consapevoli e propositivi verso ciò che ci attende. In questo contesto si inserisce, all’interno del padiglione dedicato alle arti e alle scienze, il percorso espositivo aperto al pubblico fino al 9 aprile 2020. Un percorso dedicato alla mano e sviluppato su più piani di lettura, dall’esplorazione dell’interiorità dell’uomo all’aprirsi alla comprensione dell’universo che gli sta intorno, in stretto collegamento con il cervello. La mano è la nostra parte del corpo che meglio rappresenta un ponte tra la dimensione del fare e quella del pensare. Un ponte assimilabile anche alla Fondazione Golinelli che unisce azione e mente, arte e scienza, spronando a superare la tradizionale frattura tra teoria e pratica.

La mostra U.MANO

La mostra si dipana tutta in un unico ambiente, liberamente esplorabile e centrato su due grandi installazioni: mani chiuse che simbolizzano la riflessione sulla propria origine e interiorità. Il percorso vi porterà alla scoperta di grandi trattati, splendide cere anatomiche e meravigliosi dipinti, tra cui un Caravaggio e un Guercino, ma anche opere d’arte contemporanea di Pistoletto. Un’epoca, quella fra Cinquecento e Seicento, in cui si è registrato un cambio di passo simile per certi versi a quello che stiamo assistendo nella nostra epoca. Molto interessanti e divertenti le esperienze di realtà virtuale e di realtà aumentata come supporto alla comprensione delle opere. Curiosa l’installazione che permette ai visitatori, appoggiando la mano su uno schermo, di generare un suono unico e un codice, calcolati grazie a un algoritmo estrapolato da un trattato di Albrecht Durer.

Un viaggio unico e irripetibile tra passato, presente e futuro. Una riflessione sul tema della mano che ci permette di scoprire il ruolo dell’uomo in un presente dominato dalla tecnologia.

Tutte le info

Per avere tutte le informazioni sulla visita alla mostra e sulle attività della Fondazione: www.mostraumano.it e www.fondazionegolinelli.it

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C.C.

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