Anton van Dyck, autoritratto con Sir Endymion Porter

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Anton van Dyck, autoritratto con Sir Endymion Porter
Anton van Dyck, autoritratto con Sir Endymion Porter

L‘autoritratto è legato a filo doppio con l’evoluzione del ruolo dell’artista che nel corso del XV secolo acquistò un nuovo stato sociale. Non fu più un artigiano, membro di una corporazione organizzata secondo regole severe, ma divenne un intellettuale. L’autoritratto fu inoltre occasione per gli artisti di rappresentarsi con i propri simboli, con la famiglia oppure con gli amici. Quest’ultimo caso, in particolare, riguarda l’opera di fronte a voi che racconta una storia su Anton van Dyck e sul suo tempo. Qui il pittore, vestito di nero e leggermente scostato a destra, si raffigura insieme a un importante personaggio, il cui status sociale è evidenziato anche dalla ricchezza del suo abito di raso bianco.

Anton van Dyck e sir Endymion Porter

Si tratta di sir Endymion Porter, uno dei più importanti membri della corte del re d’Inghilterra Carlo I, per il quale era una sorta di consulente per l’acquisto di opere d’arte. Porter stesso era un grande appassionato e un ricco collezionista d’opere d’arte che conosceva direttamente diversi pittori. Van Dyck e Porter erano uniti da un profondo legame d’amicizia otre che di lavoro. Per sottolinearlo, committente e artista sono infatti rappresentati insieme in questo doppio ritratto abbastanza insolito per il periodo. È possibile che questo dipinto sia stato realizzato come segno di gratitudine per il sostegno che Porter diede a Van Dyck, che gli permise di diventare pittore ufficiale alla corte di Carlo I. I due uomini appartenevano a due ceti diversi e difficilmente si sarebbero potuti ritrarre insieme, invece qui l’artista, pur evidenziano la diversa estrazione sociale tra loro, si mette sullo stesso piano del committente.

La roccia su cui i due personaggi appoggiano una mano è il simbolo della forza della loro amicizia, idea a cui contribuisce anche il formato ovale dell’opera, che crea un senso di vicinanza tra i due. D’altra parte, la posizione privilegiata dell’aristocratico rappresentato quasi frontalmente e del pittore mostrato di profilo, riassume le differenze sociali del tempo. L’eleganza della scena è sottolineata dalle pose delle mani, dalla presenza della tenda e della colonna che fungono da sfondo. La squisitezza d’esecuzione e l’armonia della composizione sono aspetti accentuati dal formato ovale dell’immagine che racchiude uno dei più bei ritratti del grande artista Olandese. Un’opera che fissa per sempre un rapporto di profonda stima, rispetto e amicizia.

Continua l’esplorazione …

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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