Correggio, noli me tangere

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Correggio, noli me tangere
Correggio, noli me tangere

Quest’opera rappresenta una perfetta espressione dell’arte matura di Correggio, uno dei più grandi pittori italiani del Cinquecento. Il dipinto venne commissionato dagli Hercolani, una potente famiglia nobiliare italiana. Vincenzo Hercolani era un membro della Confraternita religiosa del Buon Gesù, il cui statuto invitava i suoi membri ad appendere immagini religiose nelle proprie case. Qui vediamo infatti tutte le caratteristiche tipiche di un’opera devozionale fatta per stare all’interno di una cappella privata, prima fra tutte la sua dimensione ridotta. Correggio era consapevole di dove le sue opere venissero appese e per questo motivo fu particolarmente attento ai dettagli, dal paesaggio raffinato, al frammento di natura morta con gli attrezzi da lavoro sulla destra. Tutti particolari giustificati dal fatto che i fruitori dell’opera sarebbero stati abbastanza vicini per vederli.

La composizione del dipinto, apparentemente semplice, è straordinariamente equilibrata. Tutto ruota lungo un asse verticale obliquo che va dal piede destro di Maddalena, la donna accovacciata nella parte bassa della tela, alla mano sinistra di Gesù. Il mirabile equilibrio qui raggiunto non fu facile per l’artista. Un’attenta analisi ai raggi X della superficie pittorica ha mostrato infatti che il Correggio provò due diverse posizioni per Maddalena prima di scegliere quella definitiva, considerata fra tutte la migliore. Il suo vestito è praticamente identico a quello indossato da Santa Cecilia nell’omonimo dipinto di Raffaello, conservato alla Pinacoteca di Bologna, nel nord Italia. Molto probabilmente fu oggetto di studio da parte del Correggio.

Raffaello, estasi di santa Cecilia
Raffaello, estasi di santa Cecilia

Maddalena, Gesù e la Pietra di Bismantova

I due personaggi si stagliano contro un bel paesaggio debolmente illuminato dalla luce dell’alba. Maddalena, seguace di Gesù con un passato da prostituta, indossa il caratteristico abito di colore giallo portato proprio da chi svolgeva il peccaminoso mestiere e appare profondamente commossa dall’incontro. Secondo il racconto religioso Maddalena si aggirava sgomenta nei pressi del sepolcro vuoto e quando Gesù apparve non lo riconobbe immediatamente, scambiandolo per il custode del sepolcro. La vanga quindi descrive la svista di Maddalena, mentre il nome del dipinto deriva da ciò che Gesù disse alla donna durante questo incontro: “noli me tangere” e cioè “non mi toccare”.

Una curiosità: nel paesaggio che fa da sfondo è presente la cosiddetta “Pietra di Bismantova”, una formazione rocciosa particolare non molto lontana da Bologna. Si presenta come una stretta collina, coperta di vegetazione e dalle pareti scoscese, che si staglia isolata tra le altre montagne. È descritta da Correggio in maniera fedele, includendo il reale sentiero che porta in cima. La Pietra di Bismantova con la sua precisa collocazione, ricorda l’antica devozione delle genti del luogo verso Maddalena, che si crede sia passata proprio in questa parte d’Italia.

Scopri di più …

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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