Parmigianino, Pier Maria Rossi di San Secondo e Camilla Gonzaga

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Parmigianino, Pier Maria Rossi di San Secondo e Camilla Gonzaga
Parmigianino, Pier Maria Rossi di San Secondo e Camilla Gonzaga

Nella storia dell’arte è molto frequente trovare ritratti che raffigurano coppie di coniugi o di fidanzati. Questo tipo di ritratto veniva commissionato per celebrare un momento significativo nella vita di due persone come il fidanzamento o il matrimonio oppure un amore impossibile. Ma anche semplicemente per commemorare una coppia potente e ben voluta. Qui Parmigianino ci dà proprio un esempio di questo tipo. Si tratta di Pier Maria signore di San Secondo, piccolo ducato vicino a Parma e la moglie Camilla Gonzaga. Educato da giovane in Francia e a Firenze, Pier Maria Rossi dal 1527 entrò al servizio di papa Clemente VII e dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V.

Raffigurato con lo sguardo perso a guardare lontano, l’imponente figura del duca è saldamente delineata sullo sfondo di un telo di broccato d’oro. Il drappo sottolinea la ricchezza e la particolarità di Pier Maria che fu sia un signore del rinascimento, sia un cavaliere, pronto a mettere la sua spada al servizio del papa, dell’imperatore o del re di Francia, al fine di mantenere l’indipendenza del proprio ducato. Lo status militare del conte viene confermato dalla spada e dalla statua, che si intravede sullo sfondo a destra, tradizionalmente identificata con Marte, dio della guerra.

Ricchezza, status militare e cultura condensati da Parmigianino

È chiaro, tuttavia, che il conte fu più di un semplice combattente, altrimenti sarebbe stato raffigurato in armatura. Pier Maria si presenta invece come un signore che cura anche la mente, come testimoniano i libri presenti nel dipinto, sempre sullo sfondo. A fianco di questo ritratto la moglie del duca Camilla Gonzaga che sposò Pier Maria nel 1523 e gli diede ben nove figli. Non a caso nel ritratto del duca vediamo come ne venga messa in risalto la virilità e il sesso maschile dai curiosi pantaloni o meglio “braghette”, come si chiamavano all’epoca.

I bambini raffigurati a fianco della donna sono probabilmente i tre più grandi. Troilo, che succedette al padre, in piedi accanto a Sigismondo, il più giovane dei tre e Ippolito da solo sul lato opposto. La differenza significativa di qualità tra i due dipinti ha portato a pensare che non furono realizzati dallo stesso artista. In generale il ritratto di Camilla è considerato di Parmigianino anche se molto probabilmente fu terminato da un altro artista della sua bottega. Avendo entrambe le opere nella stessa stanza potrete anche voi esercitarvi in questo piccolo esercizio del trovare le differenze di stile tra le due tele. A parte il volto della donna e dei due figli alla sua destra, eseguiti in maniera simile al ritratto del conte, il resto dell’opera presenta pennellate più dense e tonalità della pelle diversi.

Scopri di più

Ti è piaciuta l’opera? conoscevi già Parmigianino? scopri di più sull’artista seguendo il link ➡ www.artesplorando.it/tag/parmigianino

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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