
Può una pennellata, il gesto per eccellenza del pittore, diventare essa stessa oggetto di un’opera d’arte? Forse sì, e comunque una cosa è certa, qualcuno ci ha provato. È il caso di Roy Lichtenstein. L’artista americano nato a New York nel 1923 fu capofila della cosiddetta “pop art”, un movimento culturale legato alle immagini di massa e alle icone popolari. In particolare Roy prese a soggetto dei suoi dipinti i fumetti e le immagini pubblicitarie, elementi chiave della cultura contemporanea, imitati scrupolosamente e ingigantiti. Nel 1962 l’artista espose una serie di opere ispirate alla grafica e ai colori dei fumetti presso la Galleria Leo Castelli di New York, segnando l’inizio della sua fase matura. Roy mantenne sempre un certo distacco nei confronti degli oggetti che rappresentava e lo fece usando una tecnica che semplificò le forme, i colori e le ombre, proprio come avviene nei fumetti.
La pennellata di Roy Lichtenstein
Pennellata è un’enorme statua il cui tema non ha nulla a che fare con la scultura ma riguarda invece la pittura, come si può capire dal titolo. L’opera è strettamente collegata al quadro che Lichtenstein realizzò nel 1965. Quadro che rappresentava una critica ironica rivolta agli artisti appartenenti al movimento dell’espressionismo astratto che avevano precedentemente accusato di superficialità il mondo della pop art. Tra gli artisti più rappresentativi dell’espressionismo astratto troviamo Jackson Pollock, la cui tecnica pittorica consisteva nel far gocciolare il colore direttamente sulla tela appoggiata a terra, coinvolgendo tutto il corpo nell’atto della pittura.
Dal 1980 in poi Lichtenstein adottò il tema della pennellata in una serie di lavori tridimensionali sotto forma di sculture di medie e grandi dimensioni. L’opera che vedete qui fu realizzata nel 1996, un anno prima della morte dell’artista, ed è in alluminio dipinto. Come tutta la serie, anche questa enorme scultura alta più di nove metri è una parodia ironica dello stile pittorico espressionista astratto. Stile che si basava tutto sul gesto spontaneo del pittore come il lasciar cadere il colore sulla tela. In questa scultura quel gesto viene semplificato e ridotto a un semplice segno dimostrandoci che qualsiasi cosa può diventare oggetto d’interesse per la pop art.
Una curiosità: i dipinti di Liechtenstein sono ad oggi tra i più quotati sul mercato dell’arte. Nel 2014 la sua opera Infermiera è stata battuta all’asta da Christie’s a New York per l’esorbitante cifra di 95,4 milioni di dollari.
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Se ti è piaciuta l’opera, segui questo link per conoscere meglio l’artista www.artesplorando.it/tag/roy-lichtenstein
C.C.