
L’artista statunitense Alexander Calder è principalmente conosciuto per aver inserito elementi mobili all’interno delle proprie opere denominate appunto “mobili”. Con queste particolari sculture, realizzate con materiali diversi, l’artista può tranquillamente essere inserito tra i pionieri dell’arte cinetica, un tipo particolare d’arte contemporanea che mette al centro della propria ricerca il movimento. Sebbene le sculture mobili di Calder appaiano come strutture casuali e totalmente arbitrarie, in realtà ci sono regole specifiche da seguire per il collegamento e la disposizione dei singoli elementi. Le sue creazioni più note sono fatte con forme di alluminio dipinte, estremamente leggere, sospese a sottili fili e corde.
Nel suo passato l’artista ebbe una formazione come ingegnere meccanico e solo negli anni Venti iniziò a costruire le sue prime sculture. In particolare Calder cominciò a realizzare opere capaci di spostarsi con i più lievi movimenti dell’aria a partire dal 1934.
Alexander Calder, Carmen
L’opera che vedete qui però non è una delle più classiche dell’artista, infatti non è appesa, ma si tratta di una scultura che poggia a terra. È costituita da una parte inferiore fissa che ha la funzione di piedistallo su cui appoggia una struttura in grado di muoversi alla minima brezza. Otto pale d’alluminio, quattro gialle e quattro rosse, collegate tra loro, sono in costante movimento, spinte dalle correnti d’aria. Questo particolare aspetto dà alla scultura un qualche cosa di divertente e gioioso che è parte essenziale nelle opere di Calder. Inoltre c’è un forte e spontaneo contrasto estetico tra la solidità della base, scura, pesante e massiccia e la colorata leggerezza della parte mobile superiore.
Questa scultura realizzata dall’artista nel 1974, due anni prima della sua morte, venne acquisita lo stesso anno dalla collezione statale spagnola e venne installata nel 1992 all’interno del giardino Sabatini dove si trova ora. Carmen è un’opera monumentale che segue lo stile iniziato da Calder nel 1958, anno in cui l’arista realizzò la scultura Spirale per la sede dell’UNESCO a Parigi. Ma perché il nome Carmen? Come altre creazioni dell’artista il titolo corrisponde al nome di una donna che in questo caso costituisce un richiamo alla letteratura e alla musica. La Carmen è infatti un’opera musicale del compositore e pianista francese Georges Bizet, aspetto che rende la scultura una specie di mix tra arte, musica e movimento. Il filosofo, scrittore e drammaturgo francese Jean-Paul Sartre nel 1946 disse queste parole.
Con la sua arte Calder non suggerisce niente, ma cattura la vita genuina, i movimenti e le forme. Le sue sculture mobili non hanno alcun significato, non ti fanno pensare a nulla. Semplicemente sono, questo è tutto.
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Allora ti è piaciuta l’opera? conoscevi già Alexander Calder? scrivimi tutto nei commenti e rimani ancora con me leggendo gli altri post sull’artista.
C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui