
Quando si parla di Georges Braque inevitabilmente si finisce per tirare in ballo anche Picasso. I due artisti si conobbero infatti nel 1907, proprio nel periodo in cui Picasso espose il suo celebre dipinto Les Demoiselles d’Avignon che segnò una linea di demarcazione netta nella storia dell’arte. Nonostante in un primo momento Braque rimase sconcertato dalla portata rivoluzionaria dell’opera del pittore spagnolo, presto iniziò a sperimentare producendo nuovi dipinti ispirati ad essa. L’artista, partendo dall’osservazione delle “Demoiselles” di Picasso, iniziò a frammentare le forme e lo spazio. I due pittori lavorarono a stretto contatto e l’affinità stilistica fu tale in questo periodo che a volte è perfino difficile distinguerne le opere dell’uno da quelle dell’altro.
Georges Braque e il cubismo
La collaborazione tra Braque e Picasso durò fino all’inizio della Prima guerra mondiale e diede vita a un nuovo stile pittorico: il cubismo. Le opere cubiste rinunciarono alla profondità, alla prospettiva e scomposero gli oggetti riducendoli a semplici forme geometriche. Non è un caso che proprio un solido geometrico, il cubo, fu alla base del nome di questo movimento. Bottiglia e frutta è una natura morta che per molto tempo rimase di proprietà privata e quindi è poco nota al pubblico. L’opera risale al 1911, anno nel quale Picasso e Braque condivisero le loro esperienze pittoriche a Céret, piccola città francese ai piedi dei monti Pirenei e al confine con la Spagna. Molto vicino alla fase cubista definita “sintetica”, questo dipinto conserva ancora i riferimenti alla realtà, visibili nei diversi dettagli che definiscono la scena.
Scorgiamo alcuni tipi di frutta, tra cui diverse pere e una mela, appoggiate su un tavolo, poi un bicchiere e una bottiglia. Per Braque, oltre all’incontro con Picasso, fu di fondamentale importanza la scoperta dell’arte di Paul Cezanne a cui nel 1907 fu dedicata una mostra celebrativa a Parigi. Cezanne si concentrò molto sulle nature morte cominciando a realizzare forme e spazi che con la loro forte geometrizzazione anticiparono il cubismo. Senza perdere di vista quindi la struttura compositiva delle nature morte di Cezanne, Braque introdusse qui uno degli elementi che costituirono l’identità di tutta la sua produzione: la poesia. L’approccio di Braque infatti fu sempre molto più poetico rispetto a Picasso. L’artista utilizzò una pennellata a piccoli tocchi accostati, mostrando un interesse continuo per le proprietà della luce e dei colori.
Una curiosità: oltre ai dipinti per cui è noto, Braque fu anche illustratore di libri, scenografo e autore della decorazione per il soffitto della galleria etrusca al museo del Louvre a Parigi.
Scopri di più …
Ti è piaciuta l’opera? conoscevi già Georges Braque, segui il link per saperne di più sull’artista www.artesplorando.it/tag/georges-braque
C.C.