
Una citazione per introdurci a questo dipinto:
Ogni opera nasce così, come nasce il Cosmo, attraverso le catastrofi che dal caotico frastuono degli strumenti vanno a formare una sinfonia. La creazione di un’opera è la creazione del mondo.
Questo scrisse nel 1909 Wasilij Kandinskij nel suo celebre saggio Lo spirituale nell’arte e subito dopo realizzò il primo acquerello astratto della storia. Pittore, disegnatore, insegnante e teorico d’arte, Kandinskij decise di dedicare la propria vita proprio a questa disciplina dopo aver assistito a una mostra in cui vide esposte le opere dell’artista francese impressionista Claude Monet, rinunciando così a una promettente carriera universitaria da insegnante di diritto. Fu quasi una chiamata spirituale. Nel 1896 si trasferì dalla Russia a Monaco, in Germania, per studiare pittura e dopo un periodo iniziale in cui produsse opere che avevano elementi ancora legati alla rappresentazione della realtà, verso il 1910 si dedicò completamente all’astrazione.
Una sera, di ritorno nel suo studio, l’artista non riconobbe uno dei suoi dipinti che era appoggiato sul lato, e vide in esso un’immagine di straordinaria bellezza. Fu in quel momento che percepì con chiarezza che non aveva assolutamente bisogno di inserire un soggetto specifico e chiaro nelle sue opere ma che il colore e la linea fossero mezzi più che sufficienti per esprimere emozioni. Egli non rifiutava completamente la rappresentazione della realtà, ma sosteneva che il vero artista dovesse cercare di esprimere solo i sentimenti profondi ed essenziali, ignorando tutto il resto, ed osservando con attenzione il dipinto che avete di fronte, potete rendervi conto che Kandinskij aveva ragione.
Quiete ed equilibrio in pochi elementi
Bastano pochi elementi per trasmetterci una sensazione di quiete ed equilibrio. Ogni cerchio, linea, colore e forma è in armonia con il tutto. Un’armonia che grazie al colore scuro di fondo ci richiama all’universo. L’opera che vedete qui fu realizzata dall’artista nel 1924 quando, ormai sessantenne, aveva raggiunto fama internazionale. I quadri di questo periodo divennero particolarmente geometrici, con l’inserimento di cerchi, triangoli, forme a freccia e linee ondulate. Proprio come vediamo in quest’opera, dove il pittore, su uno sfondo scuro, ha distribuito una serie di forme geometriche e linee di diversi colori.
Una curiosità: Kandinskij era un grande appassionato di musica, suonava il violoncello e il pianoforte ed era amico di diversi musicisti. L’artista era molto interessato alle analogie e ai legami tra colori e suoni. Non a caso molte sue opere hanno per titolo nomi che richiamano al mondo musicale come “composizione” o “improvvisazione”.
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C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui