Gli audioquadri di aprile e maggio 2020

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L‘audioquadro è un modo per conoscere i più grandi capolavori della storia dell’arte. In maniera semplice e in pochi minuti. Qui l’elenco di tutti gli audioquadri usciti a aprile e maggio 2020.

Tiziano | Maria Maddalena

L’opera rappresenta il tema della Maddalena penitente che, durante la lunga attività artistica di Tiziano, fu replicato più volte dall’artista. Il pittore ideò un’iconografia nuova, ricca di un fascino erotico audace, destinata a un grande successo. Maria Maddalena sta rivolgendo gli occhi al cielo con devozione e nel mentre cerca di coprire la propria prorompente nudità con i lunghi capelli rossi. La donna che Tiziano qui raffigura è la prostituta pentita, la Maddalena dal passato turbolento che va a casa di Simone il fariseo per chiedere perdono a Gesù.

Tiziano

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Diego Velazquez | Cristo crocifisso

L’opera che vedete qui racchiude una storia di riscatto e redenzione dai peccati e riguarda uno degli uomini religiosi più potenti di Spagna. Questo dipinto di Diego Velazquez fu realizzato verso il 1632 dopo il rientro dell’artista da un viaggio in Italia. Venne commissionato per il Convento di San Plácido a Madrid da Jerónimo de Villanueva che fondò quel convento nel 1623 e fu il braccio destro di molti nobili al potere, ricoprendo anche cariche istituzionali. Il potere di Villanueva era tale da consentirgli di commissionare un’opera niente meno che al pittore del re, Velázquez appunto, che all’epoca era già ben inserito a corte. Parlavamo di una storia di riscatto perché Villanueva fu implicato in un processo che lo accusò d’aver favorito in diversi affari i banchieri ebrei del Portogallo, molto odiati dalla corona spagnola.

Diego Velazquez | Venere Rokeby

Questo è l’unico esempio superstite di un nudo femminile realizzato da Velázquez nonché uno dei suoi ultimi dipinti. Il soggetto era alquanto raro in Spagna perché incontrava la forte disapprovazione della Chiesa, a tal punto che i pittori venivano dissuasi dal realizzare opere di nudo. Nel suo Arte de la Pintura, Pacheco, il maestro di Velázquez, consigliava agli artisti di copiare dal vero solo il volto e le mani di una donna. Per le altre parti del corpo ci si poteva avvalere di statue, disegni e stampe antichi e moderni, raggiungendo così la bellezza ideale. Venere, la dea dell’amore, è la più bella delle divinità, ed è da sempre considerata come la personificazione per eccellenza del fascino femminile.

Diego Velazquez

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Claude Monet | pioppi, tre alberi rosa in autunno

Questa storia parla di impressioni, luce e colore. Dopo che Claude Monet, il più famoso degli impressionisti, ebbe concluso la serie di dipinti che vedevano come protagonisti i covoni, fu il turno di un altro elemento di paesaggio che l’artista ripropose e rivisitò innumerevoli volte supportandolo con studi en plein air: i pioppi. La storia di questi alberi, che si trovavano a Limetz, forse non vi è nota. Le piante dovevano essere abbattute e vendute a un mercante di legname ma l’artista fu disposto a pagare una somma considerevole a patto che i pioppi venissero lasciati dove si trovavano finché lui non avesse terminato di dipingerli.

Claude Monet | Serie della Cattedrale di Rouen

Scegliere un motivo unico e riprenderlo instancabilmente, al sorgere del sole o a fine pomeriggio, in ogni stagione, scaldati dal sole o sferzati dalla pioggia. È questo che faceva Claude Monet, abituato molto spesso a dipingere in serie. Di lui sono celebri le ninfee, ma realizzò anche altri soggetti ripetuti come i covoni di fieno, i pioppi o appunto, la Cattedrale di Rouen. In una lettera del 7 ottobre 1890 l’artista scrisse: RIPRENDO MOLTO, MI ACCANISCO A OTTENERE EFFETTI DIVERSI, MA IN QUESTA STAGIONE IL SOLE DECLINA COSÌ IN FRETTA CHE NON RIESCO A SEGUIRLO… LAVORO CON UNA LENTEZZA CHE MI FA DISPERARE. MA PIÙ CONTINUO, PIÙ NOTO CHE BISOGNA LAVORARE MOLTO PER RIUSCIRE A RESTITUIRE CIÒ CHE SI CERCA: L’ISTANTANEITÀ, SOPRATTUTTO L’INVOLUCRO, LA STESSA LUCE DIFFUSA DAPPERTUTTO E LE COSE OTTENUTE D’UN SOLO GETTO MI DISGUSTANO SEMPRE DI PIÙ.

Claude Monet | Impression soleil levant

Il movimento artistico stesso dell’impressionismo deve il nome a quest’opera. Fu esposta per la prima volta nel 1874 in una mostra indipendente voluta da un gruppo di pittori tra cui lo stesso Monet, Renoir e Degas. La mostra era un’alternativa al tradizionale Salon organizzato dallo Stato e mise gli artisti che vi parteciparono nella condizione di lavorare in modi radicalmente diversi. Il critico Louis Leroy, quando visitò la mostra, condannò il dipinto definendolo nient’altro che uno schizzo. In modo dispregiativo inoltre definì la mostra con il titolo “L’esposizione degli Impressionisti” e subito gli artisti fecero proprio questo termine.

Claude Monet | Bagnanti alla Grenouillère

Il grande Claude Monet negli anni settanta dell’Ottocento era un pittore con idee radicali e pochi soldi in tasca. Lui insieme a un gruppo di amici artisti diede vita a un nuovo tipo di pittura che sarebbe poi stata chiamata “impressionista”. Monet e i pittori dell’impressionismo vollero fermare sulla tela l’istante del quotidiano, rivolgendo il proprio interesse a luoghi popolari, amati dalla piccola borghesia parigina. Bagnanti alla Grenouillère raffigura proprio uno di questi luoghi all’aria aperta. La Grenouillère, uno stabilimento balneare sulla Senna vicino a Bougival, a ovest di Parigi. Nell’estate del 1869 Monet viveva vicino alla Grenouillère con la sua amante, Camille, e il loro figlio.

Claude Monet

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Rembrandt | paesaggio in tempesta

La figura di Rembrandt ha un significato straordinario non solo per l’epoca barocca, ma per l’intera storia dell’arte. Immenso successo e rovina economica, carriera sfolgorante e caduta sociale. Questi i tratti distintivi di un’esistenza che si è elevata a una statura mitica. Alla fama di cui il pittore godette in vita contribuì il suo intenso sguardo da ritrattista che, posandosi sull’Io o sull’Altro, produsse celeberrimi ritratti di gruppo. A ogni modo, Rembrandt per il pubblico è noto soprattutto come ritrattista, ed è solo molto di recente che i suoi paesaggi hanno cominciato ad attirare l’attenzione. Di certo, come il grande fiammingo Peter Paul Rubens, anche Rembrandt ha dipinto, disegnato e inciso pochissimi paesaggi e, delle 15 vedute un tempo attribuitegli, oggi circa la metà sono state ascritte ad artisti della sua cerchia. È cruciale il fatto che queste poche testimonianze rappresentino le opere più realistiche e fantasiose dell’arte olandese del XVII secolo, e costituiscono i punti più alti e affascinanti del genere.

Rembrandt | Lezione di anatomia del dottor Tulp

Ed eccoci a una nuova opera, lezione di anatomia del dottor Tulp, creazione dell’artista Rembrandt, protagonista del Secolo d’Oro Olandese. Il dipinto rappresenta la seconda autopsia pubblica, realizzata nel 1632, dell’anatomista Nicolaes Tulp. Per l’allora giovane Rembrandt si trattò del primo ritratto di gruppo dato che, oltre al dottor Tulp, sono presenti sette membri della Gilda dei chirurghi di Amsterdam. Al centro del dipinto, realizzato a olio su tela, vediamo il cadavere dissezionato di un comune criminale. Quanto alla composizione, le teste di sei dei sette spettatori formano, partendo da sinistra, una freccia la cui punta termina con la mano destra del dottor Tulp, fulcro dell’azione del dipinto.

Rembrandt

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Buona visione e buona lettura!

C.C.

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