Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio

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10 opere d'arte icone del XX secolo
Umberto Boccioni – Forme uniche di continuità nello spazio (1913)

Lui, Umberto Boccioni, esponente del movimento d’avanguardia chiamato futurismo, attraverso le sue ricerche artistiche influenzò in maniera decisiva le sorti dell’arte del XX secolo. Il futurismo fu un movimento artistico che nacque in Italia e si diede l’obiettivo di rappresentare in arte il movimento, la velocità e la forza del dinamismo. Tutti elementi caratteristici della società dell’epoca, lanciata verso un progresso che sembrava inarrestabile. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, alla letteratura, alla musica, all’architettura, al cinema e persino alla gastronomia. Ottimismo, dinamismo, euforia, velocità e progresso sono tutte parole chiave che segnarono quegli anni. Parole che sono fondamentali per capire l’arte e le ricerche di Umberto Boccioni.

L’artista si dedicò inizialmente al rinnovamento della pittura italiana, ma a partire dal 1912 si rivolse anche alla scultura, impaziente di applicare gli stessi principi artistici a questo genere ancora non aggiornato agli sviluppi moderni dell’arte. Forme uniche della continuità nello spazio è il perfetto esempio dell’applicazione in scultura dei principi del futurismo. Se osserviamo l’opera di lato possiamo distinguere con facilità una figura umana, senza braccia, nell’atto di compiere un passo in avanti. Nel corpo si riconoscono distintamente alcuni muscoli, come i polpacci, e l’articolazione del ginocchio. La figura attraversa lo spazio creando un’energia interna tutta sua, frantumandosi nella sua azione, e formando un tutt’uno con l’atmosfera che la circonda.

Umberto Boccioni e la scultura in movimento

Quest’opera deriva in parte dall’effetto di sfocatura che si ha nelle fotografie di oggetti in movimento, ma soprattutto dalle immagini del fotografo pioniere Etienne-Jules Marey. Fotografo che nelle sue foto registrò le fasi successive di un’azione. Boccioni con questa scultura volle esprimere il modo in cui gli oggetti, spostandosi, interagiscono con l’ambiente circostante, creando un’opera che sembra modellata dall’aria stessa. Il concetto di linea definita e di scultura classica è qui superato in maniera assoluta. In questa figura dal lungo passo deciso cogliamo un senso di leggerezza e di velocità che è quasi euforico e inebriante.

I muscoli di metallo sono sporgenti, tirati all’indietro per rivelare la traiettoria delle fasi del movimento. Questa scultura può anche essere associata con la visione del poeta Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore e teorico del futurismo. Lui fantasticò sull’idea di un superuomo meccanico, costruito per resistere a velocità supersoniche. Anche quando non la vedete dal vivo, quest’opera potrebbe capitarvi letteralmente tra le mani tutti i giorni. La sua immagine è infatti presente sulle monete da venti centesimi di euro italiani.

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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