Constantin Brancusi, Maiastra

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Constantin Brancusi, Maiastra
Constantin Brancusi, Maiastra

Scultore di origini rumene trapiantato in Francia, Constantin Brancusi è un artista poco conosciuto dal grande pubblico, forse perché difficilmente etichettabile. A cavallo tra XIX e XX secolo gli artisti si chiesero quale nuovo aspetto dare alla forma artistica. Brancusi, pur inserendosi in questo dibattito, non aderì mai a nessun movimento, scegliendo semplicemente ciò che più si avvicinava alle sue ricerche. Nei primi anni a Parigi lo scultore rumeno fu affascinato dall’opera del maestro Auguste Rodin, padre della scultura moderna. A partire dal 1907 in poi Brancusi realizzò una serie di variazioni sul tema del bacio, che possono considerarsi dei riferimenti o delle sfide nei confronti di Rodin.

Nelle sue versioni del bacio Brancusi semplificò drasticamente l’immagine, affascinato dalla forza emotiva che la stilizzazione delle forme era in grado di suscitare. Ma la visione mistica e il primitivismo di questo artista trovarono l’espressione più originale e convincente quando nel 1910 Brancusi si allontanò dalla forma umana, realizzando sculture di animali. In particolare colpirono l’interesse dell’artista gli uccelli, o meglio un uccello. Maiastra, creatura mitica nata dalle leggende della Romania. L’uccello è rappresentato con il collo e la testa protesi verso l’alto. Il becco è appena schiuso mentre sta cantando la sua meravigliosa canzone che, secondo le credenze popolari, aveva poteri miracolosi.

Constantin Brancusi e il Maiastra

Il Maiastra dal piumaggio lucente era in grado di parlare e di trasformarsi, detentore di enormi poteri benefici che gli permettevano di aiutare eroi e principi. L’opera che vedete qui fa parte di una serie composta da una trentina di riproduzioni del Maiastra. Questa scultura fu un tema ricorrente per l’artista che nel corso degli anni arrivò a sintetizzarne la forma, diventando un percorso di ricerca sulla rappresentazione scultorea della forma di uccello. La versione conservata alla Tate è in bronzo ed è anche la prima opera in cui Brancusi introdusse la lucidatura di questo materiale per evidenziare il suo naturale colore dorato.

A parte la bellezza dell’effetto, ciò aiuta a rendere immateriale l’oggetto. Questa forma liscia e scintillante sembra quasi un missile pronto a decollare. Forma in netto contrasto con la pesante base di pietra grezza su cui sono scolpiti in rilievo due uccelli piuttosto simili al Maiastra, con la testa e il collo arrotolati come molle. In origine la statua era collocata su una lunga colonna lignea che ne aumentava lo slancio verso l’alto. La distanza creata tra l’uccello e il terreno non faceva che aumentarne il potere mistico.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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