Kazimir Malevich, Suprematismo dinamico

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Kazimir Malevich, Suprematismo dinamico
Kazimir Malevich, Suprematismo dinamico

Suprematismo Dinamico è un’opera astratta dell’artista russo Kazimir Malevich. Nato nel 1879 da genitori polacchi, Malevich studiò presso la Scuola di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca. I suoi primi lavori erano costituiti da ritratti e paesaggi influenzati dall’espressionismo e dal cubismo. A partire dal 1915 l’artista cominciò a realizzare opere astratte tra cui il celebre “quadrato nero” e una serie chiamata “bianco su bianco”. Dal 1919 in poi Malevich si dedicò alla creazione di modelli architettonici che lui chiamò “architectons”, per poi tornare alla pittura figurativa alla fine del 1920, con particolare attenzione alla rappresentazione della vita contadina nei campi.

Qui domina la tela, dallo sfondo bianco, un grande triangolo azzurro chiaro leggermente inclinato verso il lato sinistro della composizione. Dipinti attorno ai suoi tre vertici, vediamo una sequenza di forme geometriche in una gamma di colori svariati. Particolarmente evidenti nella composizione sono un piccolo triangolo blu in alto, un rettangolo giallo a destra e un grande rettangolo rosa chiaro in basso. Questo lavoro, che è anche conosciuto come “Supremus 57”, è costituito da uno strato uniforme di vernice e fu realizzato direttamente sulla tela, senza che l’artista utilizzasse strati preparatori o disegni. Non possiamo vederlo ma sul retro della tela c’è inscritto in alfabeto latino il titolo e la data dell’opera, mentre in cirillico il nome dell’artista e quello della città di Mosca.

Kazimir Malevich e il suprematismo

La tela può essere strettamente collegata allo sviluppo del cosiddetto “suprematismo”, un movimento creato da Malevich nel 1913 che esplorò il colore e la forma in pittura attraverso le strutture geometriche di base. La parola suprematismo deriva dal pensiero dell’autore: secondo Malevich infatti l’arte astratta è superiore a quella figurativa. Questo perché in un quadro figurativo vediamo un oggetto o una forma vivente, mentre in un’opera suprematista c’è solo un elemento: il colore, racchiuso in forme semplici. Malevich stesso lo spiegò in diverse occasioni.

Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nell’arte. Dal punto di vista dei suprematisti le apparenze esteriori della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L’oggetto in sé non significa nulla. L’arte perviene col suprematismo all’espressione pura senza rappresentazione.

Questo lavoro fu comprato direttamente all’artista dallo stato sovietico nel maggio del 1919. Entrò poi nella collezione statale della Tretyakov Gallery di Mosca nel 1929 dove rimase fino al 1975, quando fu acquistato da una società privata. Infine giunse alla Tate tre anni dopo, nel 1978.

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➡ L’astrattismo, espressione concreta della realtà?

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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