
La Venere di Urbino di Tiziano è un grande capolavoro della storia dell’arte. Mark Twain in Vagabondo in Italia, il suo diario di viaggio del 1880, descrive questo dipinto come “il più orrendo, ignobile e osceno che il mondo possegga”. Cercheremo di capire le ragioni di questo giudizio radicale. Ispirato dai grandi artisti dell’alto rinascimento come Michelangelo, Tiziano Vecellio era considerato un maestro nella Venezia del XVI secolo e fu il primo pittore della Serenissima a guadagnarsi una visibilità internazionale. Dipinse ritratti, oltre a pale d’altare e a opere di soggetto mitologico. L’opera fu commissionata dal duca Guidobaldo Della Rovere per ragioni politiche e patrimoniali. Egli infatti nel 1534 aveva sposato Giuliana Varano, di soli dieci anni, che gli aveva portato in dote il ducato di Camerino.
Tiziano e la sua scandalosa Venere
Ogni dettaglio risulta significativo al fine dell’istruzione della giovane donna, che all’epoca del dipinto aveva solo 14 anni. Così la presenza delle rose rimanda ai piaceri e alle pene dell’amore: come si usa dire “non c’è rosa senza spine”. La posizione della mano sul pube indica pudicizia e individua l’amore matrimoniale come il naturale coronamento di un rapporto legittimo. Aspetto confermato dal fatto che la mano è ornata dall’anello nuziale. La fanciulla distesa nuda sul letto con un atteggiamento di grande sensualità, vuole essere di insegnamento, alla giovane sposa, sull’importante ruolo dell’amore nell’ambito del matrimonio. La scelta del tipo fisico, poi, è particolarmente calzante, dal momento che questa Venere è bella per il gusto dell’epoca, ma non appariscente, così come si conviene a una moglie devota. Simbolo di fedeltà il cagnolino addormentato.
Probabilmente Tiziano con quest’opera volle scatenare reazioni simili a quella avuta da Twain. L’involontario desiderio che trapela dalla diretta e lasciva espressione della modella può aver scandalizzato Twain, ma il suo sguardo ha anche sedotto molti osservatori. L’incredibile talento di Tiziano e il suo coraggioso ritratto della sessualità femminile spiegano perché questa tela sia considerata la madre di tutte le più controverse immagini dell’arte occidentale. Dopo di lei un altro nudo e un altro passaggio fondamentale sarà segnato dall’Olimpia di Manet, simbolo della presa di coscienza della sessualità femminile. Ma questa è un’altra storia.
Continua l’esplorazione …
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C.C.