
La dolcissima Madonna del Belvedere è la prima di una serie di composizioni a figura intera, realizzate da Raffaello Sanzio, che ritraggono l’apocrifo incontro tra il Bambino Gesù e il giovane Battista. Si suppone in questo racconto che il piccolo Battista abbia riconosciuto e adorato Cristo come il Redentore anche durante la loro infanzia. Raffaello chiarisce fin da subito il tema realizzando il giovane Gesù mentre prende la croce da Giovanni. L’influenza di Michelangelo su Raffaello è evidente in questa composizione. La struttura piramidale del gruppo figurativo ricorda anche Leonardo, il cui cartone per la Sant’Anna fu esposto nel 1506 nella Chiesa della Santissima Annunziata, a Firenze. Ma Raffaello aggiunge un qualcosa in più.
L’artista esercita la propria capacità di equilibrio sulla concezione volumetrica leonardesca, infondendole l’idilliaca serenità che caratterizza i suoi dipinti di questo periodo. L’opera nel suo insieme è strutturalmente armonica. Partendo dal gruppo figurativo, dominato dall’affettuosa figura della Vergine Maria che sorregge il Bambino e guarda teneramente il San Giovannino, fino all’ampio paesaggio, reso luminoso dal lago che si estende da un lato all’altro dell’opera. Le figure dei due bambini, impegnati in movimenti di torsione, riflettono chiaramente la ricerca figurativa di Michelangelo che tanto colpì Raffaello. Nel 1504 il giovane Raffaello giunse da Perugia a Firenze, dove Leonardo da Vinci e Michelangelo dominavano la vita artistica.
Raffaello e il perfetto equilibrio della composizione
La Vergine Maria è seduta su una pietra. Sostenendo il bambino Gesù con entrambe le mani, indirizza lo sguardo verso il piccolo Giovanni Battista. La croce è contemporaneamente un giocattolo, un attributo di Giovanni Battista e un simbolo della Passione. Anche il papavero sulla destra è un simbolo della Passione di Cristo. Raffaello ha optato per una struttura strettamente geometrica: il gruppo è racchiuso in un triangolo equilatero. Tuttavia, all’interno della struttura apparentemente rigida, si svolge una scena vivace. Movimenti e sguardi paralleli e opposti si fondono con il paesaggio sullo sfondo per creare una composizione che è in linea con le esigenze dell’Alto Rinascimento per un perfetto equilibrio e armonia. A Firenze, l’immagine della Madonna aveva conosciuto un cambiamento di funzione. Non era più principalmente un oggetto religioso di uso pratico, ma soprattutto una squisita espressione di realizzazione artistica.
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C.C.
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