Scultore neoclassico, autore di eleganti sculture dai tratti delicati e dalle curve generose, Antonio Canova si è cimentato in moltissime tipologie scultoree. Monumenti sepolcrali, busti, nudi e soggetti mitologici. Artista dall’infanzia tormentata, perse il padre a soli quattro anni e video fuggire la madre con il nuovo marito. Il piccolo Canova crebbe quindi nella casa dei nonni vicino a Treviso. Non dimenticò mai la tristezza dei suoi primi anni, espressa con sentimento, sensibilità ed eleganza nella sua scultura. Il nonno, Pasino Canova, era scultore e capomastro: fu così che il giovane artista si trovò immerso in una varietà di strumenti e materiali ideali per realizzare le sue opere.
Un celebre racconto popolare narra che Canova, ancora bambino, avesse scolpito una splendida figura di leone in un panetto di burro durante una cena organizzata da un nobile veneziano, che poi divenne suo mecenate. Ad ogni modo resta un mistero il motivo per cui un giovane di umili origini come lui fosse stato invitato a cena di un aristocratico. Diventato un uomo Antonio Canova divenne il principale esponente del neoclassicismo, dopo aver studiato scultura e disegno dal vero a Venezia. Visse poi a Roma, dove la sua fama gli procurò numerose commissioni importanti, tra cui due monumenti papali. Ben presto le sue opere furono molto richieste in tutta Europa, e così poté avviare un fiorente studio e dedicarsi, con passione e sensibilità, alla formazione di numerosi giovani artisti.

Amore e Psiche, capolavoro di Antonio Canova
Con le ali ancora spiegate, il dio dell’amore scende sulla terra per ridare vita all’amata Psiche con un tenero abbraccio. Il centro della composizione è creato dall’intreccio di braccia e sguardi dei due amanti. I loro corpi levigati e le delicate membra trasmettono un senso di giovane passione in tutta la sua innocente purezza. L’intera scena descrive un aggraziato disegno a spirale, privo di qualsiasi asprezza. Le opere di Canova sono un esempio dell’idea neoclassico di perfezione e compiutezza delle forme, ma lo scultore e abile esecutore plastico, riusciva a trasmettere attraverso il marmo le passioni e i sentimenti che animavano i suoi personaggi.

Quando Napoleone salì al trono, Canova, seppure riluttante, divenne scultore di corte. Videro così la luce alcune tra le più straordinarie opere dell’artista, come la splendida statua di nudo Napoleone. Oggi se ne può ammirare una copia in bronzo nel cortile dell’Accademia di Brera a Milano. Canova riuscì a resistere ai tentativi dell’imperatore francese di farlo trasferire a Parigi. A questo proposito si riferiscono le parole dello stesso artista:
L’Italia è la terra natia delle arti. Non posso lasciarla; qui ho trascorso la mia infanzia.
Morì infatti a Venezia e di lui rimase impresso nel tempo il ricordo di un artista della specie più rara. Un artista riconosciuto e acclamato anche dai suoi contemporanei.
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Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui
C.C.