David Hockney: piccola guida per conoscere l’artista

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David Hockney

Esponente della pop art, David Hokney è pittore, fotografo, incisore, illustratore e scenografo. I suoi generi artisti più trattati sono il ritratto e il paesaggio panoramico, con un particolare interesse per le scene in piscina. Ha realizzato anche fotomontaggi e si è interessato ai temi della relazione amorosa e dell’omosessualità. La fama di David Hockney ha avuto inizio nella Swinging London, che lo ha visto protagonista della pop art inglese accanto ad artisti come Peter Blake. La notorietà iniziale è poi aumentata grazie alle tematiche esplicitamente omosessuali e provocatorie di alcune sue opere.

David Hockney
David Hockney, il grande tuffo

L’artista inglese si è reinventato di continuo. Tuttavia è noto soprattutto per le opere che ritraggono appartamenti e piscine di Los Angeles e per i numerosi ritratti, spesso di amici e familiari. Il grande tuffo, uno dei primi dipinti californiani, evoca ricchezza, prestigio e bagni di sole, accennando appena alla presenza umana con l’acqua che sprizza dalla piscina. Obiettore di coscienza, prestò servizio civile come inserviente in un ospedale. Convinto dall’amico Kitaj a non seguire la strada dell’astrattismo, si affiliò fin dai primi lavori alla pop art inglese. Una visita in California, dove poi si stabilì definitivamente, ispirò la famosa serie di piscine e prati bene innaffiati, che rappresenta con distacco un mondo di ricchezze e piaceri.

David Hockney, Nichols Canyon
David Hockney, Nichols Canyon

Le tele di questo periodo cosiddetto “californiano” sono caratterizzate da colori vibranti, motivi splendenti, palme, uomini atletici, con un tocco di sensualità e rilassata decadenza.
Il più celebre fra i suoi ritratti è i signori Clark e Percy. Hockney ha dipinto diversi doppi ritratti, con i quali ha l’opportunità di usare la tela per raffigurare con sottigliezza non solo i modelli, ma anche la loro relazione. Questo in particolare ritrae lo stilista Ossie Clark con la moglie, la disegnatrice tessile Celia Birtwell, e il gatto Percy nell’atmosfera minimalista chic di un appartamento degli anni Settanta.

David Hockney
David Hockney, i signori Clark e Percy

Lo scopo di Hockney in dipinti come questo è far sì che l’immobilità del dipinto porti lo spettatore a fantasticare sulla loro vita, immaginandone i dettagli. L’artista riprende spesso gli stessi soggetti e modelli. Celia Birtwell, in particolare, è nota per essere la sua musa.
Hockney ha anche sperimentato forme e strumenti. Ha creato acqueforti per alcune opere letterarie di W. H. Auden. Scenografie per il balletto e l’opera, come il flauto magico allestito al Metropolitan Opera di New York nel 1978. Infine fotomontaggi in stile cubista. La grande capacità di osservazione che lui stesso definisce eyeballing, riferendosi al bulbo oculare, e attraverso cui esplora il mondo che lo circonda in opere che vincono la prova del tempo, resta comunque il suo miglior talento.

Sebbene poco favorevole all’avvento del digitale, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli Ottanta, Hockney ha tralasciato la pittura per dedicarsi alla fotografia. Ha prodotto varie serie di fotomontaggi con Polaroid, fotografando paesaggi da diverse angolazioni e in diversi momenti. Ha unito poi gli scatti ottenuti per creare immagini composite che rivelano il movimento nel tempo e nello spazio. Il risultato evidenzia chiaramente l’influenza del cubismo di Picasso, il mito di Hockney, nel rappresentare un luogo da molteplici angolazioni. Il 16 novembre 2018 il suo dipinto ritratto di un artista è stato battuto all’asta da Christie’s per la cifra record di 90,3 milioni di dollari, divenendo l’opera d’arte più costosa realizzata da un artista vivente, fino al 16 maggio 2019 quando la scultura Rabbit di Jeff Koons viene venduta a 91,1 milioni.

Se vogliamo cambiare la nostra visione del mondo, le immagini devono cambiare. L’artista ora ha un lavoro molto importante da fare. Non è una piccola figura periferica che intrattiene i ricchi, è davvero necessario.
David Hockney

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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