
Quella di cui parliamo oggi è una delle opere più coinvolgenti realizzate da Rembrandt, per tutta una serie di motivi che andremo a vedere. Si tratta del dipinto più grande del maestro, risalente agli anni Trenta del XVI secolo. L’opera è firmata e datata “REMBRANDT. F. 1635”. L’episodio è un classico delle sacre scritture e moltissimi artisti nel corso della storia dell’arte vi ci sono cimentati.
Il sacrificio di Isacco per Rembrandt
Dio ordinò ad Abramo di sacrificare suo figlio Isacco come prova della sua fede (Genesi, 22:1-13). Abramo decise di eseguire il comando, per dimostrare la propria fede, ma Dio mandò un angelo a fermare la sua mano nel preciso momento in cui stava per affondare il coltello nel corpo di suo figlio. Rembrandt ha fissato il momento in cui l’angelo blocca il braccio di Abramo che vuole sacrificare il figlio a Dio. Abramo, sorpreso, lascia cadere il coltello. L’artista coglie tutta la drammaticità del momento culminante di questo terribile sacrificio richiesto da un Dio che oggi forse potrebbe essere giudicato come troppo crudele.
Lo stupore di Abramo quando l’angelo lo ferma con la mano alzata si rivela nel suo gesto intenso e nell’espressione forte del suo volto, che quasi rasenta la follia. Il ragazzo è rappresentato seminudo, con le mani legate dietro la schiena e con il petto e il collo in fuori. In basso a sinistra si intravede la pianta del suo piede destro. Il fisico del giovane è esile quasi a voler indicare la sua fragilità. Vediamo un momento di grande tensione emotiva, manifestata in forme e linee dinamiche. La drammaticità accresciuta, la forma monumentale, il movimento turbolento, i forti contrasti di luci e ombre sono tipici delle opere di Rembrandt degli anni ’30 del Seicento e riflettono in questo dipinto tutte le caratteristiche dello stile barocco.

Il dipinto prende ispirazione da un’opera a “grisaille” del 1612 del maestro di Rembrandt, Pieter Lastman. La composizione verticale, l’ambientazione, le tipologie e la collocazione delle figure sono molto simili tra loro. Il grisaille è una tecnica specifica che porta alla realizzazione di opere monocrome.
Una seconda versione del 1636, forse opera di un collaboratore, si trova alla Alte Pinakothek di Monaco.
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C.C.
Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui