Anton van Dyck, Riposo dalla fuga in Egitto

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Anton van Dyck, Riposo dalla fuga in Egitto
Anton van Dyck, Riposo dalla fuga in Egitto

Oggi vi propongo un’opera del pittore fiammingo Anton van Dyck, celebre per i suoi ritratti eleganti, per le scene religiose e mitologiche ricche di dettagli. Una premessa va fatta riguardo al tema raffigurato. Il soggetto biblico della fuga di Giuseppe e della Vergine Maria con il bambino in Egitto può essere fatto risalire al Vangelo apocrifo chiamato Pseudo-Matteo che elaborò questa leggenda e fornì moltissimi dettagli. Durante la fuga dall’Egitto vengono descritti momenti di riposto che spesso furono rappresentati dagli artisti nel corso della storia dell’arte.

Un’opera ricca di allegorie

Nel dipinto di Van Dyck del riposo della Sacra Famiglia, c’è l’aggiunta di angeli che intrattengono e divertono il bambino con le loro danze rumorose e allegre. Si tratta di un elemento entrato nella raffigurazione di questo episodio alla fine del XV secolo e poi ripreso da molti artisti. Pur conferendo alla scena un carattere terreno e secolare, l’artista la arricchisce con una serie di elementi allegorici. Il girasole, che si erge al centro dell’opera sopra la figura della Madonna, sottolinea il senso interiore e spirituale dell’intera scena. Ovvero incarna l’essenza divina di Maria come Vergine innocente e pura. Lo stesso significato si ritrova nel pappagallo appollaiato su un ramo alla sinistra della Madonna.

Seguendo l’iconologia di Cesare Ripa, studioso accademico e scrittore italiano vissuto tra ‘500 e ‘600, si può dire che le pernici che volano via simboleggiano la dissolutezza e indicano che la purezza di Maria scaccia ogni istinto peccaminoso. Tra i frutti che l’artista ha raffigurato ai piedi della Madonna, particolare attenzione è riservata al melograno, simbolo allegorico di castità, verginità e risurrezione. Il melo sotto il quale siede la Sacra Famiglia simboleggia il superamento da parte di Maria del peccato originale, mentre le rose bianche che si scorgono dietro l’albero, insieme al giglio, sono un attributo della Madonna e incarnano l’amore, la bellezza e la gioia. Molto probabilmente il quadro è stato dipinto dall’artista per la “società degli scapoli” di Anversa, una confraternita devota alla Madonna. Non è quindi un caso che vi sia una tale abbondanza di simboli relativi alla Madonna.

Continua l’esplorazione …

Allora, vi è piaciuta quest’opera? Conoscevate già Van Dyck? Scrivetemi impressioni, pareri, suggerimenti e rimanete ancora con me su Artesplorando 🙂

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C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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