
L’amore è da sempre un tema presente nella storia dell’arte. Un tema che si intreccia con le vicende personali degli artisti e delle artiste, con le loro personalità e sensibilità peculiari. L’amore ha indubbiamente ispirato anche Rembrandt e c’era a guidarne il pennello mentre dipingeva questa splendida Danae. Il soggetto è tratto dall’antico mito di una principessa di Argo, al cui padre, il re, era stato detto che sarebbe morto per mano del nipote non ancora nato. Per evitare ciò, il sovrano rinchiuse Danae in una torre, ma Zeus, attratto dalla bellezza della ragazza, si avvicinò a lei sotto forma di una pioggia d’oro. Da questa unione, decisamente inusuale, nacque Perseo.
Danae è un personaggio molto rappresentato nella pittura rinascimentale e barocca. Nell’opera di Rembrandt l’eroina del mito è soprattutto una donna terrena dall’aspetto decisamente reale, per nulla idealizzato. La sua bellezza non sta nella perfezione corporea, ma nel senso dell’ansiosa attesa dell’amore. Lo splendido letto fa da cornice preziosa alla sua figura e la luce dorata che sgorga dal profondo della scena ci indica l’avvicinarsi di Zeus. Un espediente che crea un’atmosfera calda e luminosa intorno alla giovane donna. Alle spalle l’anziana nutrice che era stata posta a cura e compagnia di Danae. Rembrandt ha dipinto questa grande tela nel 1636, con al centro di fatto una scena di nudo. Ciò era piuttosto insolito per la scuola olandese. L’opera rimase poi a lungo nella sua casa.
Le ricerche e le indagini scientifiche sul dipinto hanno dimostrato che all’inizio degli anni Quaranta del Seicento l’artista modificò in modo significativo la parte centrale. Nonostante queste revisioni, il dipinto rimase una composizione omogenea. Purtroppo oggi non possiamo apprezzare appieno la stupefacente finezza del suo lavoro. Il grave danno che un vandalo inflisse a Danae nel 1985 distrusse irrimediabilmente gli strati superiori della pittura al centro della tela. Il lavoro meticoloso dei restauratori nell’arco di 12 anni ha reso comunque possibile la restituzione di parte della bellezza del dipinto.
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C.C.
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