Lorenzo Ghiberti: piccola guida per conoscere l’artista

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Lorenzo Ghiberti

Nel 1392 Lorenzo Ghiberti venne accettato nell’Arte fiorentina della Seta e dell’Oro e cominciò il suo apprendistato come orafo. A quel tempo gli orafi dovevano conoscere molto bene le regole della tridimensionalità, e Ghiberti divenne assai esperto nel disegnare e plasmare piccole figure in bronzo. All’inizio della sua carriera si fece conoscere come pittore. A causa di un’epidemia che aveva colpito Firenze si trasferì poi a Pesaro, dove affrescò il palazzo dei signori locali.

Nel 1401 tornò a Firenze per partecipare al concorso indetto dall’Arte Calimala per stabilire chi avrebbe scolpito le decorazioni della nuova Porta nord in bronzo, che avrebbe sostituito la vecchia in legno nel Battistero ottagonale di Piazza San Giovanni. Il giovane Ghiberti risultò vincitore, battendo fra gli altri Filippo Brunelleschi. Ghiberti lavorò a quest’opera dal 1403 al 1424, rimanendo a capo di una bottega dove molti dei futuri maestri della Scuola fiorentina, compreso Paolo Uccello, ricevettero i primi insegnamenti. La porta mostra scene tratte dal Nuovo Testamento. Le figure dorate rappresentate sono cariche di drammaticità e sembrano staccarsi dallo sfondo neutro.

Lorenzo Ghiberti
Lorenzo Ghiberti, la formella che decretò la vittoria dell’artista

La Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti

Quando tutte le ventotto formelle furono ultimate, a Ghiberti fu commissionata una seconda porta, quella ad est, questa volta istoriata con scene tratte dal Vecchio Testamento. Questo nuovo lavoro richiese un’accurata progettazione. Ghiberti vi lavorò per quasi tutta la vita, continuando a perfezionare i disegni per le dieci formelle, che sono molto diverse dal quelle della Porta nord e mostrano uno stile più libero e naturalistico. Ghiberti riuscì a creare un grande senso di profondità, usando una composizione audace appresa dalle ricerche di Brunelleschi e di Donatello. Michelangelo, ammirato, definirà quest’opera “la Porta del Paradiso”. Sicuramente questa porta può essere classificata tra i più avanzati lavori dell’arte fiorentina di quei tempi, per la maestria della composizione in una precisa struttura spaziale.

Lorenzo Ghiberti
Lorenzo Ghiberti, la Porte del Paradiso

Il passaggio a uno stile rinascimentale è evidente sia nel successivo lavoro di Ghiberti per la Chiesa di Orsanmichele a Firenze, sia nei bronzi, raffiguranti san Giovanni Battista, san Matteo e santo Stefano. Il san Giovanni fu la prima statua di bronzo di questa grandezza a essere realizzata in età moderna. Ghiberti si vantava che pochi lavori importanti nella sua città non fossero stati disegnati o ideati da lui. Fece parte della commissione incaricata dei lavori architettonici per il Duomo di Firenze, disegnò vetrate, oggetti di oreficeria e reliquiari. Nessuna di queste opere in metalli preziosi è sopravvissuta.

Lorenzo Ghiberti
Lorenzo Ghiberti, un dettaglio della statua di san Giovanni Battista

I Commentari

Una curiosità: conosciamo le teorie artistiche di Ghiberti meglio di quelle dei suoi contemporanei. Ciò è dovuto ai suoi Commentari. Una preziosa fonte di informazioni sul rinascimento e, allo stesso tempo, la prima vera autobiografia di un artista. Dalla lettura di questo testo emergono anche la profonda religiosità di Ghiberti e la sua ammirazione per la scultura greca del periodo classico, che a suo parere incarnava i più elevati valori estetici, intellettuali e morali attribuibili al genere umano. Oltre a essere scrittore, Lorenzo Ghiberti fu anche un collezionista di sculture classiche, spinto dal suo interesse per in nuovi ideali umanistici. Dobbiamo però considerare che, nonostante il notevole posto che occupa nella rinascita classica, Lorenzo ebbe uno stile ancora profondamente radicato nella tradizione gotica.

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

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