Joshua Reynolds: piccola guida per conoscere l’artista

0

Joshua Reynolds

Tra i più grandi ritrattisti del Settecento inglese, Joshua Reynolds è definito maestro della “Grande Maniera” ed è stato tra i fondatori della Royal Academy of Arts. I suoi dipinti sono caratterizzati da molte citazioni allegoriche che alludono a virtù o a particolari caratteristiche delle persone ritratte. Fu un apprezzato teorico dell’arte e forse la figura più importante nella storia della pittura inglese. Attraverso la sua levatura culturale e sociale infatti portò la professione a godere di un più alto rispetto. Figlio di un maestro di campagna, Reynolds, pur provenendo da una famiglia numerosa (aveva dieci fratelli), riuscì ad avere una buona istruzione e anche alcune occasioni fortunate. Nel 1740 entrò come apprendista nello studio del celeberrimo ritrattista in voga all’epoca, Thomas Hudson.

Era il 1749 quando l’artista conobbe un aristocratico ufficiale di marina, il commodoro Augustus Keppel, e accettò saggiamente il suo invito ad accompagnarlo a Roma. L’artista rimase nella città per due anni, dipingendo ritratti e studiando le opere dei grandi maestri. Proprio mentre disegnava al Vaticano prese un colpo di freddo che pare sia stato causa della sua parziale sordità. Tuttavia, a Reynolds mancò sempre un’educazione artistica formale. Di conseguenza alcuni suoi dipinti subirono critiche per la loro scarsa precisione nella resa dell’anatomia e della prospettiva lineare.

Joshua Reynolds
Joshua Reynolds, ritratto del commodoro Augustus Keppel

L’artista si stabilì a Londra, a casa della sorella Frances, nel 1753. Reynolds intratteneva nel suo studio schiere di illustri visitatori con gli attualissimi dipinti alla “Grande Maniera”, come l’audace e drammatico ritratto a figura intera del commodoro Keppel. Fu un autore molto prolifico: la sua abilità nel coltivare le relazioni gli assicurò infatti il costante sostegno dei suoi aristocratici committenti. Arrivò a guadagnare l’enorme somma annuale di 6.000 sterline. La fondazione della Royal Academy of Arts nel 1768 garantiva ai suoi quaranta membri i benefici di uno statuto sociale e professionale riconosciuto, il patrocinio del re e una sede appropriata per l’annuale esposizione. L’importante istituto dell’Academy School proponeva inoltre una collezione di scultura, lezioni di pittura dal vero, premi e conferenze.

Joshua Reynolds e i riconoscimenti regali

Reynolds fu eletto primo presidente della Royal Academy all’unanimità e, più avanti, nominato cavaliere da re Giorgio III. I suoi Discorsi sull’arte, rivolti agli studenti, intendevano elevare la professione artistica associando la pittura al sapere. Furono tra i più importanti saggi d’arte del tempo e diffusero il concetto di eccellenza artistica da raggiungere attraverso una rigorosa formazione accademica. Reynolds fu colpito da un ictus nel 1782, inizialmente sembrò riprendersi completamente, ma nel 1789 dovette rinunciare a dipingere poiché aveva perso quasi completamente l’uso della vista. Continuò tuttavia a scrivere, rilasciando il suo discorso finale nel dicembre del 1790. Pur non essendo religioso, la sua morte nel 1792 fu celebrata con un funerale solenne della cattedrale di St. Paul a Londra.

Nathaniel Hone
Nathaniel Hone, il mago

La rappresentazione di Il mago nel 1774 suscitò alla Royal Academy uno dei maggiori scandali artistici del XVIII secolo. Apparentemente ispirato dal discorso di Reynolds sull’imitazione, il dipinto di Nathaniel Hone ritrae Reynolds come un prestigiatore che, grazie alla bacchetta magica, crea un’ondata di stampe dei grandi maestri del passato. Quando la pittrice Angelica Kauffmann obiettò di essere stata ritratta nuda e danzante nel quadro, questo fu immediatamente ritirato dall’esposizione. L’accusa reale dell’autore era però rivolta a Reynolds, accusato di attingere troppo liberamente ai capolavori della pittura.

Le opere che hanno sostenuto la prova dei secoli, hanno diritto ad una venerazione che nessuna nuova opera può pretendere.

Sir Joshua Reynolds

Scopri di più…

Gli altri post dedicati all’artista

C.C.

Questo post si avvale di contributi bibliografici vari che potete consultare qui

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here