Anche se il pittore russo Kazimir Malevich trasse ispirazione da diversi movimenti artistici, in particolare dal cubismo e dal futurismo, la rilevanza del suo contributo allo sviluppo dell’astrattismo europeo risiede tutta in un movimento assolutamente unico. Si tratta del suprematismo, un movimento nato nel panorama dell’avanguardia russa, e di cui proprio Malevich fu il principale fautore. L’artista cominciò a lavorare in stile postimpressionista con risultati non eccezionali. In seguito dipinse soggetti contadini in un grave stile “tubolare”, simile a quello di Leger. Così facendo il pittore combinò nei suoi quadri la frammentazione della forma cubista con la moltiplicazione dell’immagine tipica del futurismo.

Malevich in ogni caso non era soddisfatto dell’arte figurativa o, come lui stesso disse, bruciava dal desiderio di liberare l’arte dal fardello degli oggetti. Kazimir era un devoto cristiano, con studi mistici alle spalle, e riteneva che abbandonando la necessità di dipingere il mondo esterno avrebbe potuto raggiungere significati più profondi e nuotare nel bianco libero abisso. Nel 1915 Kazimir Malevich abbandonò qualunque residuo di figurazione nella sua pittura per dedicarsi alle forme geometriche elementari. Circonferenze, croci o quadrati piazzati su uno sfondo monocromatico. Il suo obiettivo era quello di liberare le forme da quella che veniva definita la “fetida palude dell’arte accademica”.

Il suprematismo, lanciato nel 1915 insieme ad altri cinque artisti, fu definito la “pura arte della pittura”. Malevich sviluppò un profondo interesse per la tradizione delle icone russe. Quadrato nero, realizzato a mano libera, fu il dipinto più significativo di questo periodo. L’opera consiste in un quadrato nero su sfondo bianco e la prima volta fu esposto appeso in un angolo, come le immagini sacre nelle case dei russi ortodossi. Malevich respingeva il concetto di arte come illusione. Questo dipinto, grazie all’uso di una sola forma geometrica e di un solo colore, rappresentava l’estremo, radicale rifiuto dell’arte figurativa.
Il periodo d’insegnamento e l’eredità di Kazimir Malevich
Ebbe diversi incarichi come insegnante, prima alla Libera Scuola d’Arte di Mosca e poi a Vitebsk, alla Scuola d’Arte Popolare, su invito di Marc Chagall. Malevich, nel periodo in cui insegnò all’Istituto d’Arte di Pietrogrado, oggi San Pietroburgo, si dedicò alla costruzione di rudimentali modelli di progetti architettonici, nella speranza che uno di essi un giorno venisse realizzato. Nel 1927 riprese a dipingere, ma le sue opere figurative non riuscirono ad adeguarsi ai dettami del realismo sociale imposto dal regime. Il pittore dimostrò così che la sua eredità artistica risiedeva tutta nei suoi lavori suprematisti.

Kazimir Malevich fu un pioniere dell’arte astratta geometrica e un precursore del minimalismo. Generazioni di artisti hanno tratto ispirazione dalla sua rottura con l’arte figurativa. L’influenza di Malevic è evidente nei lavori di Barnett Newman, Yves Klein e Ad Reinhardt, così come nella pittura astratta di El Lissitzkij.
Una curiosità: con l’opera Composizione suprematista: bianco su bianco Malevich fu il primo artista a dipingere un’opera totalmente in bianco, metodo poi adottato da molti altri artisti dopo di lui. L’artista disprezzò sempre l’arte come illusione, rifiutando l’arte figurativa e utilizzando proprio forme geometriche o monocromatismi.
Con il termine “suprematismo” intendo esprimere la supremazia della sensibilità pura nell’arte creativa. Per il suprematista i fenomeni visivi del mondo oggettivo sono di per sé, senza senso; la cosa importante è sentire.
Kazimir Malevich
Continua l’esplorazione
altri post dedicati all’artista
C.C.